Dopo l’idrossiclorochina, arriva la bocciatura anche per l‘Ivermectina come possibile farmaco anti Covid. Propagandata come la soluzione miracolosa alla pandemia, in realtà non produce alcun beneficio statisticamente significativo. Lo evidenzia il più grande studio realizzato finora, pubblicato sulla rivista scientifica BMC Infectious Diseases, che però è comunque piccolo rispetto ad altri realizzati per altri farmaci. Ma è servito a capire se effettivamente riduce o meno i ricoveri per Covid. Sono stati coinvolti 501 volontari, di cui 250 hanno ricevuto l’Ivermectina e i restanti 251 un placebo. Per quanto riguarda il dosaggio, è stato scelto a seconda del peso del paziente. I ricercatori a tal proposito fanno notare che forse la dose di ivermectina adattata al peso dei pazienti era bassa, ciò da un lato potrebbe confermare che queste dosi non sono efficaci, ma ciò potrebbe rappresentare l’opportunità di studiare l’efficacia di dosi più elevate di Ivermectina.
Non è stato comunque facile individuare i volontari, perché in Argentina, dove è stato condotto lo studio, già in molti assumono questo farmaco. Dunque, 15.968 persone sono risultate positive al Covid e sono state escluse dalla sperimentazione, 12.356 non hanno potuto partecipare perché stavano già prendendo l’Ivermectina.
NUOVO STUDIO BOCCIA IVERMECTINA: NON RIDUCE RICOVERI
Delle persone coinvolte nello studio 14 persone che hanno ricevuto l’Ivermectina sono state ricoverate, 21 invece tra chi aveva ricevuto il placebo. Una differenza quindi non significativa, anche se comunque tra le persone che avevano ricevuto il placebo ve n’erano di più con diabete, che è il fattore di rischio maggiore per sviluppare una forma grave di Covid, e con ipertensione. Ma dallo studio è emersa una differenza significativa dal punto di vista statistico nei risultati: 4 persone nel gruppo dell’Ivermectina hanno avuto bisogno di ventilazione contro tre del gruppo del placebo, ma i primi hanno evidenziato tale necessità 5 giorni dopo l’inizio dello studio, quelli del placebo invece 10. Ciò non vuol dire che il farmaco non sia sicuro, ma evidentemente non aiuta contro il Covid. Per quanto riguarda la mortalità, anche se lo studio non si proponeva di approfondire questo aspetto, non sono emerse differenze significative tra i due gruppi. Questo studio, dunque, conferma i risultati di una ricerca colombiano pubblicata a marzo sul Journal of the American Medical Association, che non aveva trovato alcun beneficio statisticamente significativo dall’Ivermectina rispetto al placebo. Quello studio aveva coinvolto 476 volontari.