Secondo l’autopsia la versione data dal tabaccaio di Pavone Canavese (Ivrea) non è veritiera: si riapre il caso della tabaccheria Winner Point dove nella notte tra giovedì e venerdì Marcellino Franco Iachi Bonvin uccise un ladro subito dopo un furto nel suo locale. Quando rivelano i primi esiti degli esami autoptici – svolti a Strambino dal medico legale Roberto Testi – la versione data dal tabaccaio non combacia con i risultati scientifici: il gestore non sarebbe sceso in cortile durante il furto e non avrebbe sparato dopo una colluttazione con i ladri, bensì avrebbe sparato nel petto di Ion Stavila (il moldavo ucciso praticamente sul colpo) dal balcone di casa, dall’alto. Sul corpo del 25enne è stato trovato un foro d’entrata ma non uno d’uscita: «Un colpo preciso che ha raggiunto la parte destra del cuore e che consente al ferito di compiere qualche passo prima di morire. Di conseguenza, il ventiquattrenne potrebbe essere stato raggiunto dalla pallottola in un punto diverso rispetto a quello dove è stato trovato cadavere», spiegano dalla Procura, come riportato da Repubblica.



IVREA, SI RIAPRE IL CASO DEL TABACCAIO

Al momento Iachi Bonvin ha scelto di non rispondere alle domande del Procuratore Capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, che lo ha immediatamente indagato per eccesso colposo di legittima difesa: il caso divenuto anche politico con la Lega di Salvini che subito si è schierata in favore dl tabaccaio, ora rischia di riaprisi del tutto dopo gli esami dell’autopsia. Il ladro potrebbe esser stato colpito mentre si trovava sul marciapiede in una dinamica ben diversa da quella raccontata in un primo momento dal tabaccaio indagato: nell’attesa che Iachi Bonvin parli con i magistrati, ricordiamo che la legge sulla legittima difesa approvata dal Governo Lega-M5s prevede che la difesa sia legittima «per chi, all’interno del domicilio e nei luoghi ad esso equiparati, respinge l’intrusione di una o più persone fatta con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica».

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