J-Ax in un video su Instagram ha replicato all’indiscrezione secondo cui la società Mister Nice, che vende marijuana light, avrebbe dei bilanci in rosso. “Il trend di quest’estate è ‘rompiamo il ca*zo a J-Ax’. I media hanno riportato la notizia senza verificare i fatti. Io ho solo una minima quota del negozio (che è soltanto uno a Milano), che non mi permette in alcun modo di controllare la società. Il mio core business nel mercato è il brand Maria Salvador, che va benissimo, è presente in tutte le città italiane e ha ricevuto anche premi prestigiosi. Ad ogni modo Mister Nice dal 2021 al 2022 ha aumentato il suo valore di produzione, ma sono aumentati come per tutti i costi di servizio e abbiamo pagato l’amministratore che si è dimesso. È evidentemente una manovra per screditare la cannabis light, spegnendo gli investimenti e le correnti politiche anti-proibizionismo”, ha denunciato il rapper. 



È per questo motivo che ha deciso anche di prendere provvedimenti dal punto di vista legale: “Quando c’è da buttarmi m*rda addosso sono sempre tutti pronti. Perché nessuno parla delle mie altre società? Ho fatto partire di conseguenza una diffida, perché il titolo e il contenuto della notizia sono falsi e denigratori. Il bilancio mostra che le disponibilità della società sono positive. Non c’è alcun buco, ma una semplice perdita di esercizio causata da fattori esterni che è stata prontamente ripianata sui soci”, ha concluso.



J-Ax e la società Mister Nice: il business della marijuana light non decolla

Mister Nice, la società di J-Ax che vende marijuana light, ha un bilancio in rosso? Il buco per quel che concerne il 2022, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, sarebbe pari a 30 mila euro. Anche se i ricavi sono stati di 57 mila euro, infatti, i costi per 86 mila euro. I debiti in questione si sommerebbero ai 23.000 dell’esercizio precedente. Gli affari insomma sembrano essere un flop.

Il rapper, da parte sua, sperava di guadagnare qualcosa in più. “Il mercato legale della cannabis in Italia si stima tra i 4 e i 9 miliardi”, aveva affermato in passato. I suoi affari tuttavia non hanno spiccato il volo a distanza di cinque anni dall’inizio dell’attività. Era il 2018, infatti, quando l’artista ha inaugurato il primo punto vendita di Mister Nice, pubblicizzandolo come il “negozio dove trovare la marijuana legale più buona di tutte”. A fare da commessi per l’occasione c’erano proprio Alessandro Aleotti (questo il suo vero nome), suo Luca Paolo Aleotti (in arte Grido) e Alessandro Merli (in arte il dj Takagi), che sono soci insieme a Roberto Aleotti e Claudio Lui.



J-Ax, bilancio in rosso per la sua società Mister Nice: vende marijuana light e spera nella legalizzazione

Il business di Mister Nice, la società con cui J-Ax e i suoi soci vendono la marijuana light, dunque, non sta andando come speravano. Il rapper da parte sua non sembra tuttavia intenzionato a mollare. Sebbene i conti siano in rosso, infatti, è stato registrato un piccolo aumento dei ricavi. Da tempo, tra l’altro, spera in una legalizzazione della cannabis, che potrebbe dare la spinta ai suoi negozi. Per il momento tuttavia l’Italia non ne vuole sapere. La Premier Giorgia Meloni è stata in più occasioni abbastanza chiara: “Non si legalizza niente”, ha affermato. L’artista deve dunque rassegnarsi fino a data da destinarsi.