Reduce dalla bufera scatenatasi dopo le sue dichiarazioni su Eric Clapton e i vaccini anti-Covid, J-Ax torna in tv in occasione di una replica di All Together Now. Il rapper, ex componente del duo hip hop Articolo 31, è stato protagonista della scorsa stagione televisiva proprio come giudice del noto talent show condotto da Michelle Hunziker, questa sera in onda su Canale 5 con la terza delle sei puntate in programma. Al pari di altri suoi colleghi, anche J-Ax è un artista ‘politico’, esprimendosi spesso e volentieri su temi che riguardano l’opinione pubblica. In particolare, in quest’ultimo periodo, Ax ha parlato spesso della vicenda Covid che l’ha visto coinvolto in prima persona, dal momento che sia lui che sua moglie Elaina hanno contratto il virus. Positivo anche il figlio Nicolas: la preoccupazione più grande, ha svelato il rapper, era che qualcuno di loro potesse non farcela. Alla fine però tutto è andato per il meglio.
J-Ax: “Mai stato male come con il Covid”
“È stato il periodo più brutto della mia vita”, ha detto J-Ax in un video pubblicato sul suo profilo Instagram lo scorso aprile. Finalmente negativizzato, Ax ha deciso di condividere la sua esperienza con chi lo segue: “Non ne ho voluto parlar prima per rispetto ci sono mezzo milione di positivi e migliaia di italiani sono ricoverati. Io sono un privilegiato e la mia voce poteva soffocare quella di italiani realmente in difficoltà ma ho appena fatto un tampone molecolare che ha confermato che io, mia moglie e mio figlio siamo negativi… Ho avuto momenti in cui sono stato male, ma non ero mai stato tanto male come con il Covid. Se non lo hai vissuto sulla tua pelle è impossibile da spiegare”.
J-Ax dice la sua sulla gestione dell’emergenza
Dopo aver ripercorso brevemente la sua esperienza, J-Ax ha voluto portare la questione sul piano politico. In particolare, secondo il rapper, ci sarebbero stati dei grossi problemi nella gestione dell’emergenza sanitaria: “Sale la rabbia pensando all’incapacità nel gestire un’emergenza pubblica…”, commenta J-Ax a questo proposito. “Ok – prosegue –, all’inizio della pandemia nessuno poteva immaginare e prepararsi a qualcosa di simile, ma è passato un anno. Non si tratta più di un colossale imprevisto ma di gestire il concreto presente, è questione di trattare, negoziare, organizzare, comunicare”.