J-Ax, interprete della musica italiana e storica voce degli Articolo 31, è intervenuto sulle colonne dell’edizione odierna del quotidiano “Libero”, rivelando a tutti di avere scoperto un solido legame con la Fede dopo avere contratto il Coronavirus. Dopo la sofferenza provata sulla sua pelle, Alessandro Aleotti (questo il vero nome del rapper) ha rivelato: “Ho conosciuto il contagio da vicino, ne ho sofferto, ha riempito le mie giornate in modo maledetto. Ho perso otto chilogrammi e tutta la mia famiglia ha sofferto. Abbiamo vissuto due o tre settimane paurose che nel brano ‘Voglio la mamma’ mi hanno portato a scrivere versi toccanti”.



Successivamente, l’autore di numerose hit canore ha spiegato: “Prima di conoscere questo inferno di malattia ero ateo. Poi, durante le ore della malattia, mi sono trovato a pregare Dio perché ci salvasse e proteggesse nostro figlio. Adesso ho la Fede nel Signore, ma non nelle religioni. Durante il virus, recitavo il Padre Nostro, l’Angelo di Dio, l’Ave Maria e tutte le preghiere che mi hanno insegnato da bambino e mi ponevo alcune domande sulla Fede”.



J-AX, LA FEDE E I NO VAX: “HO FINITO LA PAZIENZA”

In verità, a proposito della pandemia e dei vaccini, J-Ax ha asserito che, quando tutto ha avuto inizio, lui non condannava al cento per cento i no vax, anzi, si avvicinava al problema sedendosi accanto a loro e invitandoli a parlarne. Tuttavia, dopo avere combattuto una battaglia tanto estenuante contro il virus SARS-CoV-2, il rapper ha chiarito di avere perso la pazienza: “Ho sviluppato un disprezzo profondo per i no vax e non riesco più a concepire chi rifiuta, per se stesso e per i propri cari, il vaccino”.

Il cantante ha infine asserito che da questo incubo usciremo “più str*nzi, convinti di essere eroi. Gli assembramenti folli al concerto di Salmo? La vedo come Fedez e come chiunque abbia senno. Non è che se abbiamo sbagliato con gli assembramenti per gli Europei di calcio dobbiamo per forza sbagliare anche nei concerti. Per quelli arriverà il tempo giusto, ma non è ancora ora”.