J-Ax, il video rivolto a Paolo Meneguzzi: “Analizziamo la cosa

Il dissing dell’estate 2023 sembra giunto ai titoli di coda, con J-Ax che ha replicato nuovamente a Paolo Meneguzzi, ma con lucidità e con l’obiettivo di deporre le armi. In un video condiviso su Instagram nelle ultime ore, il rapper è tornato a parlare della questione con l’obiettivo di fare chiarezza e usando un tono conciliatorio: “A tuo modo Pablo hai dimostrato di avere una minima autoironia. E poi sinceramente, la storia del piccolo Pablo che va a letto con il disco degli Articolo 31 mi ha fatto tenerezza“.



Poi spiega perché ha reagito con tale veemenza alle dichiarazioni del collega nell’intervista che ha acceso il dibattito: “Devi capire che io quando mi inca*o mi esce il mostro, che non è un mostro, ma il me stesso 20enne, stro*o ed egoriferito. Ed è lui che mi ha protetto in questi 30 anni di music business. Quindi caro Pablo, lasciando da parte le ca*ate nostalgiche o quando dici ‘tanta gente era d’accordo con me’, adesso che ti ho dimostrato che altrettanta gente è d’accordo con me, forse è il caso che insieme analizziamo la cosa“.



J-Ax contro gli “scontenti della musica”. E su Disco Paradise

J-Ax cerca così di analizzare quanto accaduto: “Primo: se io non avessi rilanciato con una storia le tue critiche nell’intervista, si sarebbero perse. L’ho fatto perché sapevo quello che sarebbe successo. E non l’ho fatto tanto per stuzzicare te, ma tutto l’insieme di persone di cui sei diventato portavoce. Tutta quella sfera di ‘scontenti della musica’ che a me ha rotto il ca*o, ma non recentemente, ma tipo dal ’96. Le critiche che ci venivamo mosse ai tempi di Tranqi Funky erano molto simili a quelle che ci vengono rivolte oggi per Disco Paradise, o due estati fa per Salsa, o tre per Ostia Lido, Senza Pagare, Vorrei ma non posto, fino a tornare indietro a Ohi Maria del ’93. Il problema è che perdo la brocca quando sento parlare di canzoni fatte a tavolino. Nonostante i budget, capita anche ai big di non beccare la hit, e anche a me è successo svariate volte. Quello che odio è che certa gente pensi che certe canzoni vengano fatte solo con in mente i soldi“.



Inoltre smentisce di aver preso parte alla collaborazione per Disco Paradise per fare soldi: “Disco Paradise quando me l’hanno proposta, mi è piaciuta a livello viscerale. […] Ho pensato: che bomba, si può lavorare insieme con Fedez, con cui si scazza e si fa pace, e con Annalisa, con cui ho già fatto un altro pezzo, perché sono suo fan dalla prima volta che l’ho sentita cantare. Ho detto: ‘Dai ragazzi, andiamo in studio e divertiamoci’. È qui il punto: per me sta cosa del pop che deve elevarsi, sperimentare e parlare di ideali è una ca*ata. Per carità si può anche fare, ma io rivendico anche il diritto di scrivere pezzi per puro divertimento fine a se stesso, non avere pretese di nessun tipo. E questo Disco Paradise lo fa benissimo“.

Il messaggio di J-Ax a Paolo Meneguzzi: “Quando c’eri tu con Verofalso…

Ma J-Ax si rivolge anche al pubblico che ascolta le canzoni e che, molto spesso, si ferma all’apparenza: “Ho visto tutti esaltati dalla stron*ata di dissing che ho fatto in 3 ore. Di pezzi così ce ne sono in tutti i dischi che ho pubblicato, e i veri fan lo sanno. Ma tutti gli altri giudicano solo i singoli, perché ormai la gente ha la capacità di concentrazione di un criceto, e sono per me loro la vera massa idiota. Quelli per cui se i singoli vanno bene sono scritti a tavolino, se vanno male sono dei flop e ti danno del fallito. E tu lo sai molto bene Pablo, perché quando c’eri tu con Verofalso al posto di Disco Paradise, te ne hanno dette di tutti i colori. Sei stato sfottuto dai giornalisti musicali, che erano i boomer di Facebook ai tempi, e in numerose canzoni rap, ma mai nelle mie“.

Infine, si rivolge nuovamente a Paolo Meneguzzi: “Vedi Pablo, oggi che sono rientrato in me stesso, mi piace pensare che abbiamo trollato entrambe le parti di questa massa social. E magari da questa stron*ata ne viene fuori anche uno spunto interessante. Buona estate caro“.