E’ morto a 65 anni Jake Burton, pioniere dello snowboard e creatore e proprietario della Burton Snowboards, azienda numero 1 al mondo per la produzione di tavole e attrezzatura per uno degli sport invernali più amati, specialmente dai giovani. Ci lascia dunque un vero pioniere dello snowboard, fondatore della disciplina sportiva e personaggio carismatico del mondo sportivo ed economico, di cui sentiremo ovviamente la mancanza. Come era noto da tempo, Jake Burton era ammalato e soffriva di una malattia degenerativa nota come Sindrome di Miller Fischer, rara variante della Sindrome di Guillain Barrè. Nell’ultimo periodo lo stesso Burton si era allontanato dalla vita attiva per l’ulteriore aggravarsi delle sue condizioni di salute e solo in questi giorni è arrivato l’annuncio tramite il profilo Twitter della sua società, della sua dipartita.
JAKE BURTON E’ MORTO: CI LASCIA L’INVENTORE DELLO SNOWBOARD
La storia di Jake Burton è ben nota a tutti gli amanti dello snowboard, che devono certo allo statunitense moltissimo. Cresciuto a New York, dove, pur dopo una pausa dagli studi, ottenute una laurea in Economia, Burton fu da sempre appassionato di sport invernali, amore che dopo la laurea, lo porto a inventare un modello di Snurfer (antenato del moderno snowboard) perfezionato, che desse maggiore controllo all’atleta e stabilità sulla neve. L’idea, dopo un avvio non così brillante (all’inizio vennero vendute appena poche centinaia di esemplari), prese piede ed ebbe grande successo e nel 1977 nacque la Burton Snowboardes, ora la migliore azienda produttrice di tavole e di abbigliamento tecnico e punto di riferimento per tutti gli appassionati di questo sport adrenalinico, a cui certo devono moltissimo alla figura del produttore americano. Proprio dalle sue idee e progetti lo snowboard è diventato uno degli sport più amati e spettacolari sulla neve, tanto da conquistare anche il comitato olimpico, che decise di inserire lo snowboard come disciplina dei cinque cerchi stabilmente da Nagano 1998. Oggi rimane una delle discipline più belle e dalle mille ramificazioni anche tecniche. Certo la figura di Burton mancherà dunque moltissimo.