Una vittoria e 24 esclusioni al Festival di Sanremo: è questo il curriculum dei Jalisse, la coppia musicale più sbeffeggiata d’Italia, accusati anche di plagio, di essere delle nullità. Onestamente, c’è e c’è stato ben peggio di loro nel panorama musicale italiano, che del plagio estero ha fatto da sempre la sua essenza, e soprattutto della carenza musicale la propria caratteristica. Oggi Fabio Ricci e Alessandra Drusian, compagni nella vita come nella musica, si prendono una bella rinvincita. Come appare da un post da loro pubblicato sui social, dopo aver chiesto se potevano inviare all’attenzione del capo dello stato Sergio Mattarella il loro ultimo disco, hanno ricevuto una lettera di ringraziamenti personali e l’accettazione della richiesta da parte dell’Ufficio di segreteria personale del presidente della Repubblica. “Apriamo la cassetta della posta e scopriamo una bella lettera che arriva dal Presidente della Repubblica Italiana Mattarella che attende l’invio del nostro nuovo cd ‘Voglio emozionarmi ancora’. Felicissimi!” scrivono i due.
PER I NONNI MORTI DI COVID
Nel disco un brano speciale, che probabilmente ha attirato l’attenzione degli assistenti del presidente, la canzone Speranza in un fiore, “scritta in ricordo dei nostri nonni deceduti a causa del Covid”. “Il Presidente della Repubblica ha ricevuto la Vostra email e mi incarica di ringraziarvi per le Vostre cordiali espressioni di stima indirizzategli, e per il desiderio di sottoporgli il cd di canzoni inedite”, si legge nella lettera nella quale i Jalisse sono invitati a inviare il disco al Quirinale. Una canzone importante. Non ci risulta infatti che nessun big della canzone italiana, anche quelli che a Sanremo a differenza dei Jalisse (ma poi perché tanta ostilità nei loro confronti?) ci vanno tutti gli anni o quasi abbia scritto un brano per gli oltre centomila morti causa Covid, quasi tutti anziani. Il duo intanto sta preparando anche un video, che presenteranno il prossimo 25 luglio nell’ambito della Giornata mondiale dei nonni e degli anziani istituita dal papa. Insomma una bella storia. E adesso speriamo che, Sanremo o no, la gente smetta di farsi beffa dei Jalisse. Non lo meritano.