I Jalisse, Fabio Ricci e Alessandra Drusian, sono stati intervistati stamane dal programma di TV2000, L’Ora Solare. Per l’ennesima volta il duo non è stato scelto per il Festival di Sanremo e di questo e di molto altro hanno parlato con Paola Saluzzi, fra un brano e un altro. “Sono 26 anni consecutivi che Sanremo ci rifiuta – ha esordito Alessandra – canzoni sempre diverse, che cambiamo ogni anno. Torneremo a Sanremo? Prima o poi”. Fabio ha scherzato: “Ci piacerebbe farlo senza bastone”. I Jalisse hanno vinto il Festival con Fiumi di Parole poi il quarto posto all’Eurovision: “Quando camminavamo per Berlino (la città che ospitò il festival della canzone europea quell’anno ndr) i residenti ci dicevano che avremmo vinto noi”. Di nuovo Fabio: “Arrivammo da sconosciuti a Sanremo proponendo un album totalmente inedito. Fu la nostra vittoria. Con la nostra vittoria abbiamo creato un castello dove la nostra quotidianità e la nostra forza l’abbiamo trasmessa alle nostre ragazze, prendendola anche dalle nostro nonne. All’inizio ci arrabbiavamo, abbiamo anche passato momenti difficili, l’ironia spicciola è stata davvero pesante su di noi, e non ci veniva dato assolutamente spazio, ma noi siamo amati dal pubblico anche se ce ne siamo resi conti dopo”.



Sulla scelta del nome: “Una sera c’erano degli episodi dei Robinson e un’attrice si chiamava Jalissa – ha spiegato Alessandra – la melodia del nome mi ha stuzzicato, ho chiamato Fabio, glielo dissi e lui mi disse di togliere l’A e mettere la E e così è nato. Jalisse significa siediti e ascolta, vieni a casa nostra e stai in nostra compagnia”. Fabio Ricci ha poi svelato un curioso aneddoto sulla compagna: “Alessandra aveva un contratto in mano firmato, ma disse che prima doveva ascoltare i suoi genitori visto che stava ancora studiando e non penso che i ragazzi d’oggi… Io e lei siamo la spalla l’uno dell’altro”. Fra i grandi sostenitori dei Jalisse, Carmen Di Domenico: “Con noi è andata contro tutti”.



JALISSE, DALLA LAVATRICE ALLA CANZONE SUI NONNI DEL COVID

Alessandra ha poi raccontato qualche aneddoto sul loro rapporto: “Fabio mi portava il sugo della mamma. Il primo bacio? Romanticissimo, di fronte ai cassonetti”. I Jalisse si sono sposati a San Giovanni Rotondo: “Ci hanno raccontato tante cose su Padre Pio che ci hanno davvero incuriosito, siamo andati e son successo cose strane, particolari, ho pianto come una disperata davanti alla statua di Padre Pio, è stato come un ricaricarsi dell’anima e abbiamo avuto uno scatto in più che ci ha aiutato ad andare avanti nel nostro rapporto e nel nostro lavoro”. Curioso il rapporto di Alessandra Drusian de I Jalisse con la lavatrice: “A me manca la lavatrice, quando non ho la lavatrice mi sento persa è come se fosse un mio prolungamento, alla fine canta”. Sulle figlie: “La grande, Angelica, si è laureata in economica e commercio e adesso sta facendo la magistrale, tra l’altro sta anche lavorando. Lei adora i girasoli. Aurora è invece al secondo anno del liceo artistico e vorrebbe fare l’attrice, come tutti gli artisti viaggia”.



I Jalisse hanno scritto una canzone sui nonni scomparsi durante la pandemia di covid: “Ci sono arrivate circa 400 foto di nonni – ha ripreso la parola Fabio Ricci – che sono scomparsi durante il periodo della pandemia e questo è stato il regalo più bello del pubblico. C’è questo scambio continuo di dare voce a chi non ce l’ha perchè noi abbiamo questo privilegio. I nonni sono un patrimonio a cui dobbiamo attingere”. Alessandra Drusian ha poi parlato del Natale in casa Jalisse: “Com’è? Se magna, io sono concisa, il Natale è quello. Brava cuoca? Ci provo, mi ispiro alle nonne che mi danno indicazioni e ricette, e cerco di creare”.