LA CONVERSIONE DI JAMES EARL JONES AI TEMPI DEL MILITARE: “LA FEDE MI SALVÒ DALL’ARTE DI UCCIDERE”

Leggere la Bibbia e il Nuovo Testamento, doppiare Mufasa della Disney e soprattutto Darth Vader in “Guerre Stellari”, ma al contempo essere uno degli attori più amati da chi ci ha lavorato assieme: è morto ieri a 93 anni il grande James Earl Jones, grande attore teatrale cinematografico (svariati i ruoli da caratterista) ed e tra i più importanti doppiatori del cinema di Hollywood. Eppure in pochi sanno della sua conversione, forse perché ancora giovanile e forse perché da grande uomo di un’altra epoca, la “chiacchiera” o il racconto per “emozionare” non lo hanno mai particolarmente convinto.



Profondamente cattolico in un mondo, quello dello star system Usa, non esattamente incline alla fede, James Earl Jones ha raccontato in una lontanissima intervista del 1987 al New York Times di avere incontrato la fede durante il servizio militare da giovanissimo: il futuro attore stava valutando proprio in quegli anni su cosa puntare dopo la leva, se proseguire nella carriera militare o dare una chance alla grande passione per la recitazione. Fu lì che incontrò un cappellano militare gesuita che gli cambiò, se non proprio salvò, letteralmente la vita: «mi aiutò a capire chi fosse veramente Dio». E così l’incontro con la fede diventa talmente vero che ancora durante l’esercito si era già unito alla Chiesa Cattolica con i sacramenti necessari.



DA DARTH VADER AL NUOVO TESTAMENTO: “IL MIO PIU GRANDE ONORE RECITARE LA BIBBIA”

Il cappellano cattolico ebbe a dialogare molto con James Earl Jones tanto da fargli prendere coscienza sull’importanza di seguire le proprie passioni e le proprie inclinazioni: è sempre l’attore a raccontare che grazie all’incontro con la fede in Dio seppe prendere una decisione sul rimanere nell’esercito o dedicarsi alla recitazioni. Nello specifico, visto poi il percorso che seguì subito dopo, le uniche cose nella vita di Earl Jones che non erano «orientate all’arte di uccidere» furono proprio la fede cattolica e la passione per le «opere complete di Shakespeare».



L’incontro cristiano gli svoltò la vita portandolo lontano dalla guerra e dall’esercito, imbracciando la sua voce e il suo volto come uniche “armi” per una carriera da lì in poi veramente fulgida. In pochi sanno tra l’altro che prima di quell’incontro con il cappellano che lo convertì, una propria conversione “spirituale” (senza ancora sapere quale nome darle, ndr) la ebbe a 14 anni con un professore che iniziò ad insegnare nella scuola di Jones. Divenne il suo mentore, specie perché riuscì a guarire la balbuzie ingente che colpiva James Earl ogni qual volta doveva parlare in pubblico: «Incoraggiò Jones a scrivere e recitare poesie, aiutandolo a superare il suo impedimento nel parlare», raccontò lo stesso attore al NYT parlando del suo mentore. Uno dei più grandi onori della carriera di James Earl Jones fu poi la lettura recitata del Nuovo Testamento dopo il 1985, nella versione di Re Giacomo: «Forse il mio più grande onore è arrivato quando mi è stato chiesto di leggere il Nuovo Testamento su nastro». La voce che fu poi anni più tardi sia Darth Vader che Mufasa incantò ancora giovane le platee cattoliche: una conversione partita da lontano, nel modo più classico e semplice, tramite un incontro.