James Pallotta senza filtri nella lunga intervista rilasciata a The Athetic: l’ex presidente della Roma ha trattato vari argomenti e non mancano gli spunti destinati a riaccendere il dibattito in casa giallorossa. Nonostante l’addio di diversi mesi fa, il legame con la pizza capitolina è sempre vivo: «La Roma sarà sempre nella mia testa e nel mio cuore: è stata una parte importante della mia vita e molti non realizzano quanto io l’abbia amata».



Uno dei passaggi più delicati è quello legato allo stadio e James Pallotta ha confermato che il suo gruppo aveva grandi piani, con grandi sponsor coinvolti: «Coca-Cola era uno di questi. Sapevamo di avere enormi opportunità per generare ricavi che sarebbero stati reinvestiti nella squadra. Dicevano che volevo costruire uno stadio per fare soldi per me, ma era strutturato sotto una holding e dunque c’era la squadra da una parte e lo stadio dall’altro». Tutto, come sappiamo, è naufragato: «Abbiamo speso 80 milioni di euro per avere nulla in cambio».



JAMES PALLOTTA TRA TOTTI, SPALLETTI E MONCHI

Nella lunga intervista rilasciata a The Athetic, James Pallotta è tornato sullo scontro tra Luciano Spalletti e Francesco Totti, rimarcando a proposito dell’allenatore toscano: «Con Luciano ho un ottimo rapporto: ho sempre pensato che ci fossero persone che gli sparavano addosso». Poi un retroscena sul Pupone: «Voleva fare l’allenatore, ma gli dissi che doveva capire che per allenare non solo avrebbe dovuto studiare, ma avrebbe dovuto farlo per 80 ore a settimana. Non capivo perché volesse farlo. Gli abbiamo portato dei professori e abbastanza rapidamente decise che allenare non fosse la cosa giusta». James Pallotta ha poi rivelato di aver provato a coinvolgerlo nel marketing della Roma, aiutando il club a chiudere certi affari. Pallotta non ha risparmiato bordate, soprattutto nei confronti dell’ex ds Monchi: «Zaniolo è arrivato al 100% grazie a Baldini, che ha chiamato l’Inter. La risposta di Monchi è stata: “Chi è?”. [… ] Monchi non voleva ricevere aiuto, ma non ascoltava nessuno: ho sbagliato a fidarmi di lui».

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