Jamil critica i colleghi : “Fanno poche date per paura dei flop e l’autotune li ha resi dei vocalist.”

Jamil, rapper italiano di origini iraniane classe 1991 sarà in concerto ai Magazzini Generali di Milano il 20 dicembre. L’artista sta portando in tour il suo album Most Hated, prodotto dall’etichetta discografica indipendente Baida Army. È stato Jamil stesso a lanciare il suo concerto nelle sue stories di Instagram, dove ha criticato la scena rap italiana, dove gli artisti fanno 3 date l’anno con altri 10 ospiti rapper per essere sicuri di avere la folla sotto il palco, mentre lui ne fa 40 e rischia anche dei flop di pubblico, ma porta davvero in giro il suo album.



Jamil ha poi rincarato la dose criticando i colleghi per la qualità delle esibizioni live, ormai scesa sottoterra per l’uso smodato dell’autotune: “Ormai più che artisti siete dei vocalist”, “Un tempo bisognava essere all’altezza per fare un live, oggi è davvero alla portata di tutti.”



Ma Jamil non si è fermato lì. Ha parlato di una scena musicale ormai troppo finta, dove conta solo il business e i rapper fanno i finti amici tra di sé sui social, commentandosi le nuove uscite a vicenda per spingersi più in alto. Ha poi sconsigliato ai giovani rapper di chiedere troppi featuring con artisti affermati, perché non bisogna avere fretta di arrivare, e i soldi non sono l’unico fine: “L’obbiettivo non è arrivare, è mangiarci.” 

Ha poi chiuso le Instagram stories, dove stavolta non ha nominato nessuno nello specifico (anche se fare nomi non è un problema per Jamil), annunciando che al suo evento ai Magazzini generali ci saranno zero special guest. 



Anche stavolta il rapper di Verona ha deciso di fare da solo.