C’è una casalinga olandese, tale Janet Ossebaard, che sta raccogliendo sempre più seguaci grazie alle sue teorie complottiste. Come ci ricorda il divulgatore scientifico Massimo Polidoro in uno dei suoi video recenti, la signora in questione ha pubblicato una decina di video dal titolo “Crolla cabala crolla”, che lo stesso definisce “Un’accozzaglia di bufale e fesserie come pochi altri, episodi scollegati fra loro, migranti, aborto, donazioni organi, software spia, tutti mescolati a scie chimiche, illuminati, 11 settembre, i messaggi subliminali della Disney, ecc ecc”. I video della Ossebaard, pur senza alcun fondamento, stanno ottenendo un grande riscontro, al punto che sono stati tradotti in diverse lingue, tra cui l’italiano: “Dice subito – prosegue Polidoro – che quello che espone è solo la sua opinione e non porta alcuno straccio di prova, ed in effetti ogni sua singola informazione si può dimostrare essere falsa o sbagliata”.



JANET OSSEBAARD, POLIDORO: “SEMPLICE GRIDARE AL COMPLOTTO”

Polidoro, per comprendere meglio quali argomenti tratti la casalinga “disperata” dell’Olanda, porta il caso del Pizzagate, una teoria complottista nata negli Stati Uniti ai tempi delle presidenziali vinte da Trump, in cui si insinuava che in una pizzeria vi fossero dei bambini nascosti. La teoria si era diffusa in maniera così capillare da spingere un giovane, il 29enne Edgar Welch, a presentarsi con tanto di mitragliatore nella pizzeria di cui sopra, per liberare i bambini, prima di scoprire che in realtà non vi fosse alcuna persona rapita. “Una storia assurda – dice il divulgatore scientificao – ma che non era farina del suo sacco: lo stesso trascorreva ore e ore sul web imbattendosi in alcune teorie della cospirazione, come appunto Pizzagate”. Polidoro sottolinea come un episodio di questo tipo, seppur una fandonia, possa avere delle conseguenze pesanti sulle persone, confermando che “Ciò che conta non sono i fatti, ma i sentimenti che le notizie suscitano e i pregiudizi che provocano”. Negli ultimi anni, con lo sviluppo incondizionato del web e dei social, è cresciuto in maniera preoccupante il numero di persone che tende a credere a tutto, bufale che “spingono la gente a non credere più in ciò che è vero”. Si tende a screditare le persone non potendo smentire i fatti, mettendo in giro storie che siano verosimili e che riescano a fare leva sulle persone. “E’ molto più semplice – conclude Polidoro – gridare al complotto invece di rimboccarsi le maniche per fare le cose”.



Leggi anche

Chiara Balistreri chi è: tutta la storia con l'ex fidanzato Gabriel Costantin/ "Quella sera voleva uccidermi"