Colpo di scena per quanto riguarda il caso di doping e di Jannik Sinner: la Wada, l’agenzia antidoping, ha deciso di presentare appello contro l’assoluzione nei confronti del tennista numero uno al mondo, di conseguenza il caso non è ancora chiuso come invece si ventilava fino a pochi giorni fa. Il sito de La Gazzetta dello Sport ha pubblicato il comunicato della Wada in merito alla vicenda Sinner-Clostebol, specificando che nella giornata di giovedì 26 settembre è stato presentato un ricorso nei confronti del Cas, la corte arbitrale dello sport.
Sinner era stato ritenuto non colpevole e nemmeno negligente dal tribunale dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA), dopo che per due volte era stato trovato positivo ad una sostanza che non rientrava in quelle utilizzabili dagli sportivi, lo scorso mese di marzo, appunto il Clostebol. Secondo la Wada, (da qui la decisione di ricorrere in appello), il fatto che Sinner non abbia alcuna colpa o negligenza non sarebbe corretto secondo le normative in vigore, di conseguenza si procederà con le indagini, e se alla fine venisse accertato l’illecito, il tennista altoatesino rischia uno stop compreso fra uno e due anni, così come appunto richiesto dall’agenzia mondiale antidoping.
JANNIK SINNER, WADA FA RICORSO SUL CASO DOPING: IN QUESTO MOMENTO IN CAMPO
La stessa ha fatto altresì sapere che non intende chiedere la squalifica di alcun risultato fin qui acquisito, ad eccezione di quella che è già stata inflitta in prima istanza dal tribunale. Ovviamente la notizia non è affatto delle più liete, tenendo conto che su Sinner pende appunto una squalifica molto pesante.
Ricordiamo che proprio in questi minuti il tennista numero uno al mondo sta giocando gli ottavi di finale dei China Open contro Roman Safiullin, e fino ad ora è in vantaggio uno a zero: attendiamo la sua reazione quando gli verrà comunicata la notizia. Nel frattempo bisognerà capire come evolverà la vicenda e quali saranno i prossimi passi di quella che sembra una questione alquanto intricata.