Jannik Sinner e il caso doping, come hanno reagito Djokovic e Alcaraz: la loro replica

Negli ultimi giorni il tennista numero uno al mondo Jannik Sinner si è ritrovato tra le mani una patata più che bollente dopo che il campione altoatesino è risultato positivo al doping, in particolare al Clostebol, ma non è stato deciso di squalificare il campione in carica di Cincinnati prima di US Open e sarà regolarmente in tabellone. Nelle scorse ore Carlos Alcaraz e Nove Djokovic, i principali rivali di Jannik Sinner si sono espressi sul caso doping, senza risparmiare alcune frecciatine al tennista italiano: “Cosa posso dire? In inglese per me è difficile spiegarmi ma ci provo. Io credo nello sport pulito, sono abbastanza sicuro che ci sono molte cose che non sappiamo. Ma se lasciano che Jannik giochi, c’è un motivo, hanno detto che è innocente, è tutto quello che so” le parole dello spagnolo che non ha nascosto il malumore.



L’ha presa ancora peggio Novak Djokovic, che sul caso Sinner doping si è esposto in conferenza stampa prima degli US Open: “Sinner? Altri giocatori hanno avuto casi simili o praticamente uguali ma hanno avuto risultati diversi” le parole del fuoriclasse serbo campione in carica nello slam che non sembra aver gradito la chiusura di un occhio davanti alla delicata questione della positività al Clostebol.



Jannik Sinner dopo il caso doping licenzia preparatore e fisioterapista coinvolti

Dopo la sentenza il numero uno del mondo ha optato per il pugno duro, licenziando in tronco il preparatore e il fisioterapista coinvolti nello scandalo che ha tenuto banco nei giorni scorsi. Jannik Sinner sul caso doping si è espresso così prima di US Open, togliendosi qualche sassolino dalle scarpe: “E’ stato un processo lungo, ho dovuto farci i conti per mesi, ho dovuto prendere decisioni difficili in base all’esito, ci sono date che devi rispettare durante il procedimento, non puoi decidere quando la notizia viene fuori e quando no”.



Dopo il caso doping Jannik Sinner ha deciso di tagliare le teste di preparatore e fisioterapista, che avrebbero avuto una gestione sbagliata che il tennista ha rischiato di pagare a un prezzo carissimo.