JANNIK SINNER VINCE L’ATP PECHINO 2023

La vittoria dell’Atp Pechino 2023 da parte di Jannik Sinner può dire molto sul futuro del tennista altoatesino. Chiariamoci, così facciamo subito il discorso ampio: vincere un torneo (anche uno Slam) non significa necessariamente qualcosa di assoluto, questo vale anche a prescindere dal percorso fatto (in termini di avversari battuti) o altri fattori che possono entrare nello scenario. Il mondo del tennis è molto bello anche per questo: al netto dei fenomeni da 20 e passa Slam, o magari meno ma comunque plurimi come nell’epoca pre-Big Three – si giocano talmente tanti tornei, in contesti diversi e in atmosfere differenti, che non si può dire che riuscire anche solo a vincere Wimbledon possa consegnare l’immortalità.



Un esempio lo si potrebbe fare per esempio per Emma Raducanu, sforando nel femminile, che dopo il clamoroso upset agli Us Open (correva l’anno 2021) ha praticamente smesso di vincere, recentemente si è anche fermata per infortunio ma in generale non è mai stata all’altezza di quel titolo Slam. Ecco: che Jannik Sinner vinca il torneo Atp Pechino 2023, che tra l’altro è un 500 – il secondo in carriera – vale poco dal punto di vista del prestigio della bacheca, ma dal punto di vista di crescita personale e piani futuri può fare tanto. Innanzitutto, nella capitale degli Usa due anni fa Sinner aveva dovuto vedersela con avversari modesti: in finale Mackenzie McDonald, prima ancora come unica testa di serie Sebastian Korda, il che è tutto dire.



I PROSSIMI PASSI DI SINNER

A Pechino invece Jannik ha fatto fuori Grigor Dimitrov e poi soprattutto Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev: aveva già battuto tre volte lo spagnolo (con altrettante sconfitte) compreso quest’anno a Miami, ma contro il russo Sinner non aveva mai vinto in sei incroci, ed era uno di quei giocatori che l’azzurro soffriva particolarmente sul piano fisico e tattico. Che il titolo sia arrivato contro di lui, e soprattutto con il risultato di 7-6 7-6 (dunque vincendo due tie break, tra l’altro dominandoli) la dice lunga, o può dirla lunga. Chiaramente, per scoprire come procederà il futuro di Sinner bisognerà aspettare: intanto, sarà davvero interessante scoprire come reagirà parte della stampa che gli aveva dato addosso(possiamo utilizzare questa espressione) per non aver risposto alla convocazione di Filippo Volandri per il girone di Coppa Davis.



Il fatto che l’Italia – risalendo dall’inferno – si sia qualificata per le finali ha forse smorzato le polemiche ma Jannik è stato comunque investito di polemiche e accuse di anti-patriottismo e altro ancora. La realtà è che forse, si fosse giocato contro la Serbia di Novak Djokovic o la Spagna di Alcaraz, Sinner ci sarebbe stato; questo a dire il vero non lo sappiamo, quello che è noto è che da oggi Sinner ha battuto un avversario scomodo e ha scoperto che forse si può fare anche negli Slam, e che da lunedì – ma questo era noto da ieri – sarà il nuovo numero 4 del ranking Atp, affiancando Adriano Panatta come miglior azzurro di sempre nell’era Open e, in generale, da quando esistono le classifiche ufficiali. Niente male davvero; i prossimi appuntamenti saranno le finali di Coppa Davis e, presumibilmente dopo la vittoria a Pechino, le Atp Finals e questa volta da qualificato a tutti gli effetti: a 22 anni Jannik Sinner non si sta facendo mancare nulla. Anzi, forse sì: gli resta lo Slam, ma per quello potrebbe solo essere questione di tempo…