JANNIK SINNER HA VINTO GLI US OPEN 2024: UN ALTRO RECORD
Jannik Sinner ha vinto gli Us Open 2024, e allora partiamo da un dato: con il 6-3 6-4 7-5 rifilato a Taylor Fritz, che era alla prima finale Slam ed è finito demolito dall’altoatesino, Sinner è arrivato dove nessun italiano era mai giunto. Ovvero, vincere due Major nella stessa stagione: solo Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta prima di lui potevano dire di avere almeno uno Slam in bacheca, e se all’equazione aggiungiamo le donne la musica non cambia, perché si aggiunge la sola Flavia Pennetta che per prima ha fatto sventolare la bandiera tricolore sotto i cieli di New York. Basterebbe già questo per dirci che Jannik Sinner, vincitore degli Us Open 2024, ha scritto la storia del tennis italiano.
Il secondo Slam in carriera arriva a 23 anni, da solidissimo numero 1 Atp perché questo obiettivo lo ha raggiunto all’inizio di giugno, da allora sono passati tre mesi e non solo nessuno ha ancora sorpassato Sinner, ma l’azzurro ha addirittura allungato in classifica. Uno dei grandi meriti di Sinner è stato anche questo, è anche questo: aver reso normale quello che un tempo veniva bollato come straordinario e forse anche utopico, ovvero che un italiano potesse andare a giocare gli Slam con la pretesa di vincerli, e alla fine li vincesse anche. Ci ha abituati bene: titolo agli Australian Open, titolo agli Us Open, in mezzo una semifinale al Roland Garros e un quarto a Wimbledon con sconfitta al quinto set.
Già, ci sarebbe anche questo: Sinner è l’unico giocatore che nell’anno di grazia 2024 ha raggiunto almeno i quarti di finale in tutti i quattro Major, ma questo dato lo ha centrato anche nei Masters 1000 sino a qui disputati – ne mancano altri. Ora, se i rapporti di forza nel mondo dello sport si scrivono soprattutto con i numeri, Jannik Sinner dopo aver vinto gli Us Open 2024 li ha tutti dalla sua parte: in questo momento ha cifre che possono permettergli di sfidare anche i Big Three, che hanno segnato gli ultimi vent’anni del tennis mondiale.
JANNIK SINNER HA VINTO GLI US OPEN 2024: JANNIK E I BIG THREE
Eccolo allora il confronto, dopo che Jannik Sinner ha vinto gli Us Open 2023: a 23 anni, l’età che ha oggi il numero 1 Atp, Novak Djokovic aveva tre Slam di cui uno ottenuto a 20 anni agli Australian Open, Roger Federer aveva la stessa cifra (con doppietta a Wimbledon) mentre l’anomalia resta sempre Rafa Nadal, con cinque Roland Garros più i Championships dell’epica finale contro il Re, tra l’altro a 22 anni di età. A questo quadro possiamo aggiungere Carlos Alcaraz, la grande nemesi di Sinner: per lui a 21 anni ci sono già quattro Major, conquistati per altro in tre località diverse (allo spagnolo mancano solo gli Australian Open).
Lo sappiamo: i freddi numeri, soprattutto in uno sport come il tennis in cui ogni anno si procede di settimana in settimana con almeno 20 tornei a stagione, lasciano il tempo che trovano ma qualcosa vorranno pur significare. Ora, Sinner è degno di sedersi al tavolo con i più grandi: se prendiamo in esame i giocatori attualmente in attività, e al netto di Nadal e Alcaraz già citati, non sono tantissimi quelli che possono dire di aver vinto uno Slam. Anzi: pochissimi, e dovendo specificare che Dominic Thiem ha già annunciato il ritiro, Stan Wawrinka e Marin Cilic sono lontanissimi anche solo dall’essere realmente competitivi e l’unico rimasto è Daniil Medvedev.
Approfondendo il quadro, possiamo dire che Jannik Sinner ha vinto due Slam, “solo” due, e che forse proprio perché in Italia siamo sempre stati poco abituati a questi numeri adesso sembra un’impresa straordinaria; in realtà le cose non stanno esattamente in questo modo, oggi Jannik Sinner può realmente essere inserito in una narrativa che comprenda i più grandi, a prescindere ovviamente da come andrà una carriera che al momento si deve ancora pienamente sviluppare e che ha troppe incognite per poterla già immaginare.
LO STATUS DI JANNIK SINNER: COME I PIÙ GRANDI
Il punto vero è che il tennis è uno sport, come tutti gli altri, che va analizzato guardandolo e seguendolo: le statistiche disponibili online o aggiornabili in tempo reale vanno bene e forniscono un interessante quadro, ma il campo è giudice supremo. Cosa ci dice il campo? Ebbene: che oggi Jannik Sinner si trova in una condizione del tutto simile a quella che un tempo ammantava i già citati Big Three. Ovvero: l’altoatesino può vincere contro tutti, come vuole e quando vuole, a volte aiutato dalla sorte (Miami Open) ma più in generale imponendo la sua superiorità ancor prima di scendere in campo.
Pensateci: quante volte negli ultimi due anni avete visto Sinner perdere contro giocatori anche forti, ma comunque inferiori? Risposta: mai. Le sconfitta di Jannik Sinner sono arrivate contro gli Alcaraz e i Medvedev, magari contro Alexander Zverev che resta un campione; raramente il numero 1 Atp va incontro a un inatteso ko come quello che Alcaraz ha subito agli Us Open contro Botic Van de Zandschulp, anche con le attenuanti del caso (le fatiche delle Olimpiadi e la transizione nulla tra terra e cemento). Sinner, se entra in campo da favorito, vince nove volte e tre quarti su dieci; se perde, lo dice la storia recente, lo fa al termine di match tiratissimi e contro avversari che sono al suo livello.
La sua più grande vittoria è stata quella di essere entrato sull’Arthur Ashe, per la finale degli Us Open 2024 contro Fritz, con l’aura del giocatore la cui unica domanda sarebbe stata se avrebbe lasciato uno set per strada; è prerogativa dei più grandi, che possono andare sotto (Sinner lo ha fatto contro Tommy Paul e Medvedev qui a New York) ma alla fine vincono. Normale? Per niente: non lo era per i Djokovic, i Federer e i Nadal, non lo è per Sinner. Il fatto però che Jannik lo abbia reso abitudinario è il più grande riassunto dell’aver vinto gli Us Open 2024: non sappiamo quanto durerà e in che modo durerà, per ora i fatti sono questi e ce li godiamo tutti.