Jannik Sinner, il tributo ai genitori dopo la vittoria agli AusOpen

Jannik Sinner, reduce dalla memorabile impresa agli AusOpen, trionfando in rimonta e raggiungendo una storica vittoria al Grande Slam, si è concesso un’ampia intervista per La Stampa dove ha toccato temi non solo sportivi. Il tennista è partito da una dedica speciale: “Auguro a tutti i bambini di avere la libertà che ho avuto io. La pressione è sempre un privilegio ma non è sempre semplice gestirla se viene da chi ti è vicino. Io ho avuto la fortuna che i miei genitori non mi hanno mai pressato, non mi hanno mai chiesto di diventare forte… Non li vedo spesso, ma sono i genitori ideali, così ho aspettato un’occasione speciale per far sentire speciali anche loro, che non amano tanto comparire”.



L’intervista di Jannik Sinner è poi proseguita con l’elogio ai suoi genitori: “Per un genitore non è facile accettare che un figlio vada lontano da casa a 13 anni. Tante cose belle te le perdi; io sono dovuto crescere in fretta… Piano piano qualcosa sto recuperando, mio papà ora viene a qualche torneo, però il grosso è andato”. E’ giunto poi il momento di raccontarsi attraverso la recente vittoria agli AusOpen: “Come mi vedo ora che ho vinto uno Slam? Lo stesso di prima, ho fatto un ottimo torneo e sono contento; so già che c’è ancora tanto lavoro ma a me piace così. La cosa bella di aver vinto è che mi fa capire che sto facendo la cosa giusta…”.



Jannik Sinner e la vittoria agli AusOpen: “Ecco quando ho capito di poter battere Medvedev…”

Jannik Sinner – intervistato da La Stampa – ha anche commentato il suo possibile approdo al Festival di Sanremo 2024: “Se ci vado? Non lo so, non ne ho idea. Conoscendomi non ci vado… Ballare, cantare, non sono cose che fanno per me”. Tornando invece alla storia vittoria agli AusOpen, il tennista ha raccontato: “Cosa ho pensato quando ero sotto di due set con Medvedev? Ho cercato di rimanere positivo, di seguire il mio piano di gioco… Aveva passato tanto tempo in campo, sapevo che più a lungo fosse durata la partita più chance avrei avuto”. Sinnera ha poi spiegato: “Quando ho capito che potevo vincere? Quando l’ho breccato nel quarto set”.



Avviandosi alla conclusione dell’intervista per il quotidiano, Jannik Sinner si è lasciato andare a commenti più scherzosi, chiudendo poi con il concetto di libertà accennato ad inizio intervista. “I capelli sotto il berretto? Domanda tosta; non posso rispondere; è una magia. Quando mi sento davvero libero? Quando faccio le cose semplici: sciare, correre in kart, giocare alla playstation. Ma mi sento libero anche sul campo da tennis e in generale sempre, nella mia vita”.