Jannik Sinner ha vinto oggi pomeriggio il torneo Atp Sofia 2020: un’altra pagina di storia scritta da questo ragazzo nato a San Candido il 16 agosto 2001, che è il più giovane tra i primi 100 della classifica Atp, il migliore Under 20 del mondo nel ranking già con l’attuale numero 44 che lunedì dovrebbe diventare 37 grazie alla vittoria di Sofia e ora è anche il più giovane italiano ad avere vinto un titolo Atp nell’era Open. Fin qui qualche numero per descrivere a grandi linee chi è Jannik Sinner e perché su di lui si concentra l’attenzione dell’Italia intera, che sogna di avere trovato un grande campione nel tennis maschile. Le presisoni sono normali: un tennista di primissimo piano a livello mondiale ci manca dagli anni Settanta, ma il bello è che Jannik Sinner non è solo. C’è Matteo Berrettini, che l’anno scorso ha raggiunto le semifinali degli Us Open e il Master di fine anno, anche se nel 2020 gli è mancato il definitivo salto di qualità; c’è Lorenzo Sonego che ha raggiunto gli ottavi degli Us Open di quest’anno e poche settimane fa si è regalato un girono da fenomeno a Vienna, lasciando appena tre game a Novak Djokovic; ci sono addirittura alcuni talenti persino più giovani di Jannik Sinner, da Luca Nardi a Lorenzo Musetti, del quale molti dicono che abbia un talento addirittura più grande dello stesso Sinner. Potremmo parlare di una “valanga azzurra” (in fondo Jannik è altoatesino e ama anche lo sci), ma l’uomo copertina è proprio lui: Jannik Sinner.



JANNIK SINNER: LA NEXT GEN, IL ROLAND GARROS E POI…

Un anno fa di questi tempi il tennis italiano faceva festa per la presenza di Matteo Berrettini al Master e per la vittoria del giovanissimo Jannik Sinner alle Next Gen Finals di Milano, che non fanno parte del circuito dell’Atp Tour ma sono di certo un bel biglietto da visita. Per il 2020 c’erano di conseguenze grandi aspettative su Sinner, e possiamo dire che il ragazzo le abbia mantenute. Ci sono stati degli alti e bassi, come è normale che sia a 19 anni e ancora di più in un anno che è stato a dir poco particolare per tutti, ma spiccano i quarti del Roland Garros, raggiunti eliminando Alexander Zverev e poi facendo faticare anche Rafa Nadal, che da quelle parti è il re. Adesso possiamo aggiungere la vittoria di Sofia: i due tornei sono imparagonabili, ma è importante anche coltivare il feeling con la vittoria, anche se per ora parliamo “solo” di un Atp 250 – per informazioni chiedere al suo avversario Vasek Pospisil, che ha 11 anni in più ed è ancora a secco. Patrick Mouratoglou d’altronde ha detto di attendersi Jannik Sinner in breve tempo tra i primi 10 del mondo, aggiungendo: “Il futuro è suo”.



LA CRESCITA E UN SOGNO PER IL 2021

Questo il giudizio di uno degli allenatori di tennis più famosi del mondo, d’altronde a guidare Jannik Sinner c’è colui che può essere definito il Mouratoglou italiano, cioè Riccardo Piatti. Tanti campioni sono stati guidati da Piatti, compreso per un breve periodo Novak Djokovic, ma questa potrebbe essere l’apoteosi anche per il tecnico: il boom è stato nel 2019, cominciato da numero 551 del mondo e chiuso alla posizione 78; il 2020 come detto non sempre è stato facile, ma i quarti del Roland Garros sono stati la svolta – passando nel ranking da numero 75 a 46 – e ora ecco la gioia della prima vittoria in carriera, come detto da più giovane italiano di sempre nell’era Open. Dal punto di vista strettamente tecnico, possiamo dire che Jannik Sinner impressiona per la sua grande potenza, mentre tra gli aspetti sui quali deve ancora migliorare c’è soprattutto il gioco a rete, ma tutti (a cominciare da Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic) ne parlano un gran bene ed inoltre la guida di coach Piatti è una garanzia in tal senso. Il 2019 è terminato con la vittoria nelle Next Gen, il 2020 con il successo a Sofia: cosa potremo aspettarci da Jannik Sinner per coronare il 2021? Le Atp Finals saranno per la prima volta a Torino, è il caso di farci un pensierino…

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