JANNIK SINNER NUMERO 1 ATP: UN GIORNO STORICO
Alla fine è successo: lo abbiamo atteso, ci siamo detti che sarebbe stata solo questione di tempo, ma adesso che il giorno è arrivato è davvero bellissimo. Jannik Sinner è il nuovo numero 1 del ranking Atp: da lunedì 10 giugno, giorno in cui le classifiche del tennis mondiale saranno aggiornate, l’altoatesino sarà davanti a tutti pe la prima volta in carriera, e l’Italia avrà per la prima volta un giocatore migliore di tutti gli altri. Succede a pochi minuti dalla vittoria di Sinner contro Grigor Dimitrov, che gli ha spalancato le porte della prima semifinale al Roland Garros; succede in un pomeriggio nel quale ancora una volta l’azzurro dimostra di essere di stoffa diversa.
Succede per il ritiro di Novak Djokovic prima del suo match dei quarti di finale, ma con Sinner in campo comunque: anche questo forse un segno del destino. Naturalmente non si tratta di una competizione con Nole: il serbo ha vinto 24 Slam, ha già il record per settimane totali al numero 1 del ranking, ha fatto più di una volta quello che doveva fare, soprattutto ha 14 anni più di Jannik. Non è nemmeno un duello rusticano con Carlos Alcaraz: probabilmente sarà così e anche a breve, lo è già stato sul campo, ma anche lo spagnolo ha già pregustato la gioia di essere in cima al mondo del tennis. Allora, quanto vale il numero 1 del ranking Atp per Jannik Sinner?
QUANTO VALE IL NUMERO 1 DI SINNER
Risposta: vale tanto, tantissimo. Primo, vedere un italiano davanti a tutti fa sempre un certo effetto. Da Nicola Pietrangeli ad Adriano Panatta, la squadra di Coppa Davis del 1976 e poi grandi suggestioni come Omar Camporese e Fabio Fognini, forse i due che più di tutti hanno fatto sognare in un’epoca che possiamo considerare moderna. Eppure nemmeno loro due si sono anche lontanamente avvicinati a quanto fatto da Sinner, e chissà quanto tempo passerà; però come detto è jmportante che Jannik sia numero 1. Per lui, perché si toglie uno sfizio non dovendo più inseguire un traguardo cercato e voluto, e ora potrà concentrarsi su quello che più gli riesce, cioè giocare (e vincere).
Per l’Italia, che infatti sulla scia di questo meraviglioso tennista ha già prodotto giovani che in poco tempo hanno raggiunto buoni livelli. Matteo Arnaldi, Flavio Cobolli, magari Giulio Zeppieri e Luciano Darderi, aspettando sempre l’esplosione di Lorenzo Musetti: non è un caso che proprio in questo periodo si siano fatti notare. Loro magari saranno dei fuochi di paglia, o saranno ottimi giocatori ma nulla più; di Sinner, sapevamo da tempo che non fosse così ma adesso quel numero 1 a fianco del suo nome ce lo conferma in maniera netta e inequivocabile, e lo dice a tutto il mondo del tennis che da oggi, ufficialmente, prende lui come punto di riferimento.
COSA CAMBIA IL NUMERO 1?
Ecco, qui sia concessa una precisazione: il fatto che Jannik Sinner abbia raggiunto oggi il numero 1 Atp sposta poco per quanto riguarda il momento. Che fosse lui il giocatore da battere era evidente da qualche mese, da quando si è preso la Coppa Davis (che non vincevamo appunto da 47 anni) con una forza spaventosa e ha battuto ancora Djokovic alle Atp Finals, e poi pazienza se ha perso in finale dal serbo; da quando ha trovato la chiave per battere la nemesi Daniil Medvedev girando lo 0-2 nella finale degli Australian Open per vincere il primo Slam in carriera, a 22 anni.
Da quando ha umiliato il russo nella semifinale di Miami, da quando è diventato l’unico giocatore che nel 2024 abbia raggiunto almeno i quarti in tutti i Masters 1000. Il numero 1 di Sinner è scritto nel ranking e nei computer, ma soprattutto è scritto sul campo: non a caso, tantissimi colleghi e addetti ai lavori sostenevano già in maniera ferma che la nuova grande rivalità, concreta e non più da aspettare, fosse tra lui e Alcaraz. Del resto, basta vederlo giocare: saremo anche di parte, ma solo i Big Three hanno ultimamente mostrato un’aura di imbattibilità che oggi Sinner presenta in campo in ogni singolo match.
IL FUTURO DI SINNER DOPO IL NUMERO 1
Bene: e adesso? Adesso che Sinner è il numero 1 Atp, continui a giocare come sempre ha fatto. Jannik avrà uno status che prima non aveva, ma come detto per lui cambia tecnicamente poco, anche a livello di tabelloni Slam visto che non è che la differenza sia tanto sostanziale rispetto a oggi. Nel corso della storia ci sono stati alcuni giocatori che, pur saliti al primo posto della classifica mondiale, non hanno avuto una carriera che si possa ricordare: questo, per quanto dicevamo prima, conferma l’assioma secondo cui a fare il campione e stabilire gerarchie non sia tanto il ranking (che, tra l’altro, si basa su un sistema quantomeno rivedibile e già tra un paio di settimane potrebbe “detronizzare” Sinner) quanto le vittorie di peso che un giocatore può sommare in carriera.
Se per assurdo Sinner non vincesse più un grande torneo da qui a quando appenderà la racchetta, quanto verrà ricordato il suo numero 1 di giugno 2024? La risposta che ci sentiamo di dare senza troppe esitazioni è: davvero poco. Buono per un momento nostalgico, per tornare con la mente a un giovane che aveva incantato il mondo prima di perdersi nel vuoto. In quanti ricordano davvero Marcelo Rios o Juan Carlos Ferrero, al netto appunto del momento amarcord e dei veri, grandi appassionati? L’augurio per Sinner è forse scontato, ma è l’unico possibile: lui è il primo a saperlo, questo numero 1 serva solo come spinta per vincere ancora di più, a cominciare dalla imminente semifinale al Roland Garros.