Jannik Sinner si ritrova costretto a vivere un 2020 molto diverso da come lo aveva immaginato: talento in rampa di lancio dopo un bellissimo 2019 culminato con la vittoria delle Atp Next Gen Finals di Milano, questa doveva essere la stagione della definitiva consacrazione ed è invece tempo di riposo forzato per tutti a causa naturalmente del Coronavirus, per cui la stagione del tennis ricomincerà non prima del 7 giugno. Jannik Sinner dunque in questi giorni così strani ha rilasciato una bella intervista proprio per il sito Atp, che ha intervistato il ragazzo di Sesto Pusteria: “Dopo il successo su Alex De Minaur nella finale di Milano ero felice ed emozionato per aver resistito sotto pressione, davanti al pubblico di casa, però al contempo ho capito che volevo provare quella speciale sensazione sempre di più”. Sinner racconta anche il legame con il suo coach Riccardo Piatti: “Per me è come un padre, sono andato da lui quando avevo solo 13 anni e mezzo. Non ho mai dubitato di essere un buon giocatore di tennis, dato che sono un gran lavoratore, ma da ragazzino ero più magro e più piccolo di adesso. Ero veloce e scendevo a rete, ma avevo bisogno di fiducia per trovare il mio livello. Nel tennis puoi vincere partite o un torneo e puoi anche perdere tre o quattro primi turni di fila, quindi la decisione di giocare a livelli più alti della mia età è stata una grande decisione”.
JANNIK SINNER SI RACCONTA PER IL SITO ATP
Un percorso di crescita e maturazione dunque costante nel cammino di Jannik Sinner, che si esprime così: “Ero sempre alla ricerca di un livello superiore, chiedendomi se fossi abbastanza bravo da battere i ragazzi a diversi livelli: prima nei Futures ITF, poi nei Challenger e, recentemente, nel circuito ATP”. Il ricordo più bello naturalmente è quello di Milano: “Alle Next Gen Finals ero in buona forma e mi sentivo bene sul campo, ma più della fiducia è stato determinante l’eseguire il mio piano di gioco: quello che volevo fare io, piuttosto che fossero gli altri a dettarlo. Il pubblico può darti energia, aspetto molto importante per un giocatore, per cui occorre gestirla rimanendo calmi e cercando di non essere nervosi”. Jannik Sinner ha identificato anche i due punti di svolta che gli hanno permesso di vivere un 2019 in costante ascesa: “Vincere il titolo a Bergamo nel febbraio del 2019, dopo la distorsione alla caviglia dell’anno precedente, è stato sicuramente un fattore di svolta per migliorare ulteriormente, e dopo aver battuto Gael Monfils ad Anversa in ottobre ho capito fin dove potevo spingermi”. Lo sguardo però è giustamente rivolto anche al futuro, sperando di tornare presto a giocare: “L’obiettivo è la continuità delle prestazioni, l’applicazione quotidiana e il miglioramento di ogni colpo, perché nei match un avversario di questo livello non ti permetterà di giocare sempre il tuo colpo migliore e non puoi giocare alla stessa velocità. Piatti sa che sono attento e pretendo molto da me stesso, ma lavoro sodo. Chiede pazienza – conclude Sinner – quindi devo essere paziente”.