Il giornalista Jas Gawronski, in una intervista al Corriere della Sera, ha ricordato Gianni Agnelli in vista del ventesimo anniversario della sua morte. “Quando lo incontrai per la prima volta era il 1957. Mi invitò a un party a Sestriere, con molta altra gente. Lo incuriosiva che vivessi in Polonia. Mi invitò alla Leopolda, la villa che aveva a Beaulieu, sopra Montecarlo. Io ho sempre girato in Volkswagen, ma quella volta arrivai con la mia fidanzata di allora su una Jaguar targata Varsavia: un dettaglio che colpì l’Avvocato. Poi dovetti scendere a Montecarlo per un appuntamento. Al ritorno, scoprii che Agnelli ci aveva un po’ provato con la mia ragazza”, ha ricordato.



L’imprenditore, d’altronde, aveva proprio la fama di playboy. “Non l’ho mai sentita dire quella famosa frase, ‘ci si innamora a vent’anni: dopo si innamorano soltanto le cameriere’. Ma sì, la pensava così. Escludo che si sia mai innamorato. Certo dimenticare Anita Ekberg non era facile. Ma forse una sola l’ha davvero coinvolto. Non dirò mai chi. Ma non era un’attrice”.



Jas Gawronski: “Gianni Agnelli amò solo una donna”. Il rapporto con la famiglia

Jas Gawronski ha parlato anche del rapporto che Gianni Agnelli aveva con la famiglia creata insieme a Marella. “Mai visto un marito trattare la moglie con tanta cortesia, con tanta attenzione, badando a coinvolgerla nelle conversazioni, a chiedere sempre il suo parere. Forse anche per lenire quel senso di colpa, o comunque di responsabilità, che gli veniva dal non essere un marito fedele”, ha ammesso il giornalista. Due, invece, i figli, Edoardo, morto suicida nel 2000, e Margherita.

Edoardo era un intellettuale. Sensibile, intelligente: ma non capiva di non avere le qualità necessarie a guidare una grande azienda. Quando il padre decise di puntare su Giovannino, il primogenito di Umberto, ne soffrì moltissimo. All’arrivo della notizia della morte non pianse. Non mostrava il dolore in pubblico. Ma era disperato. Nello stesso tempo, si sentiva come liberato da un peso. Margherita è una donna simpatica e intelligente. Dovrebbe capire che la Fiat non era una multiproprietà che poteva essere frazionata tra otto figli. Occorreva un capo”, ha concluso.