Il ruolo chiave dei genitori nel successo di Jasmine Paolini

Adesso il suo nome è sulla bocca di tutti, ma fino a non molti anni fa Jasmine Paolini era ancora indecisa su cosa avrebbe fatto da grande. Negli anni duemila, infatti, la talentuosa tennista azzurra non avrebbe saputo scegliere tra una racchetta e il nuoto. Poi, grazie a papà Ugo, ha capito di voler provare la racchetta, iniziando un percorso che l’ha portata in finale a Wimbledon. La storia di Jasmine parte da lontano, dalla scelta importante di mamma Jacqueline di trasferirsi in Italia oltre trent’anni fa dalla Polonia.



Qui ha incontrato Ugo e insieme sono diventati genitori di Jasmine nel gennaio del ’96. Il tempo è volato e Jasmine si è avvicinata subito allo sport, comprendendo di voler fare sul serio. Allenarsi duramente e studiare, però, non era semplice. Si allenava a Forte dei Marmi, sotto la sapiente guida di Marco Picchi e Ivano Pieri, che l’hanno spronata ad intensificare il lavoro a Tirrenia per fare un ulteriore passo avanti.



Jasmine Paolini, la rincorsa e la svolta: 2024 anno da incorniciare…

Così è stato e proprio a Tirrenia, Jasmine ha incontrato Renzo Furlan, iniziando a ottenere risultati ragguardevoli. Tra il 2017 e il 2019 sfiora la top-100, ma le manca la continuità di risultati a livello WTA. Dopo la pandemia, però, Jasmine Paolini vola e vince ben venti partite nel 2021, per la gioia dei genitori che sono i suoi primi tifosi.

Nel 2022 le cose non vanno come avrebbe sperato, ma nel 2024 recupera con gli interessi: ottavi agli Australian Open, straordinaria vittoria di un 1000 (Dubai) e doppia finale Slam, con una meritata top-5 in classifica. Il nuovo fenomeno del tennis italiano sta facendo stropicciare gli occhi a tutti, in primis i suoi genitori e chi ha creduto in lei. Dal Ghana alla Polonia, fino all’arrivo in Italia, la storia e le origini di Jasmine sono un viaggio che merita di essere raccontato.