Jasmine e la morte dei genitori: le sue parole

Il pomeriggio de La volta buona, condotto da Caterina Balivo, avrà un ospite molto nota: Jasmine Trinca. Attrice e regista che nella sua carriera ha collezionato ben 2 David di Donatello, 4 Nastri d’argento, 2 Globi d’oro. La sua vita privata, invece, è stata segnata dal grande dolore della perdita dei due genitori: il padre è venuto a mancare a 27 anni, quando lei era piccola, la madre più di recente a causa di una malattia.



Nel corso di un’intervista a Vanity Fair, Jasmine Trinca dichiarava: “Ho perso mio padre da piccolissima. Persino per me stessa, è un ricordo più che sbiadito. Un’idea. Una sorta di fantasma. Una parte di me che non ho conosciuto e con la quale, nel bene e nel male, ho dovuto fare i conti. Ho una vita segnata dalla perdita e per tanto tempo sono stata convinta di non potermi permettere di diventare chi davvero desideravo essere”.



Jasmine Trinca: “Mia madre mi ha trasmesso molto il femminile”

“I Trinca erano i pesciaroli del mercato di Testaccio e io sono cresciuta in un quartiere popolare con una madre che un lavoro fisso non l’aveva e comunque, pur arrabattandosi, viveva con grande dignità” ha svelato Jasmine Trinca ai microfoni di Vanity Fair.

L’attrice, dopo la morte prematura del padre, è cresciuta soltanto con la madre: “Con mia madre sono stata una ragazza in gamba e a mia figlia è rimasta l’impressione di una donna forte e profonda. Jasmine ha esordito come regista con il film “Marcel!”, un omaggio alla madre scomparsa: “Ho avuto una madre molto più libera di me adesso, avanguardista, pioniera, non una madre devota alla figliolanza, una madre sghemba come quella del film, abitata dall’arte e dal dolore, una supereroina mi sembra oggi, in lotta per vivere. Mi ha trasmesso molto il femminile, con il poco che avevamo sono arrivata qua a Cannes, e questo film è il tentativo anche di fare pace con lei e ringraziarla”