Jasmine Trinca e il film che cambiò tutto: “Ecco cosa mi diceva Nanni Moretti…”

Jasmine Trinca, tra le attrici più seguite e di talento del panorama italiano, si è raccontata oggi nel salotto de La Volta Buona con Caterina Balivo. L’attrice ha iniziato l’intervista con il suo splendido sorriso, ricordando innanzitutto gli esordi quando gli emissari di Nanni Moretti arrivarono nella sua scuola per i casting del suo nuovo film. “Non è stato facile, mesi e mesi; tanti provini e poi lui mi faceva soffrire, mi diceva: ‘Sei rimasta tu in finale, e quella bella e brava di Bologna’… Poi alla fine io stavo per partire con i miei amici del liceo e lui mi chiamò per dirmi che ero stata presa”.



Dai primi passi sul set di Nanni Moretti, la carriera di Jasmine Trinca ha spiccato il volo arrivando a conquistare nel tempo ben due David di Donatello. L’attrice, prima di addentrarsi sul celebre discorso del primo riconoscimento, ha svelato: “Quando avevo 18 anni non avevo tutta questa ambizione, ero veramente una selvaggia”. Nonostante ciò, i successi importanti sono decisamente arrivati.



Jasmine Trinca, dal primo David di Donatello a “La meglio gioventù”

“Il discorso al primo David di Donatello? Sì, mi è venuto di pancia; non mi aspettavo di vincere, sono andata su questo racconto della mia infanzia che per me vuol dire molto. Poi era un grido di libertà per mia figlia…”. Jasmine Trinca, quando ebbe l’onore di vincere il suo primo riconoscimento, si pronunciò infatti sul ruolo della donna contro gli stereotipi raccontando appunto una vicenda personale molto significativa.

Avviandosi verso la conclusione dell’intervista, Jasmine Trinca ha avuto modo di parlare anche dei film forse di maggior prestigio vissuti da protagonista: “La meglio gioventù”. “E’ un grandissimo racconto, scritto allora da due grandi sceneggiatori italiani, ancora oggi è forse la cosa che più i ragazzi mi riconoscono dal punto di vista affettivo”. Infine, a proposito dell’appuntamento con “La Storia”, in onda questa sera con due nuove puntate, si è espressa a proposito della collaborazione con il giovane Francesco Zenga: “Questa serie è straordinaria, Francesco si trova a fare una parte molto impegnativa; prima diventa fascista, poi si unisce alla resistenza… Con lui mi sono trovata molto bene e lo ha anche molto punzecchiato come si fa con chi inizia, però lo amo molto”.