È diventata un caso, oltre che virale, l’intervista di Javier Milei al canale A24, tanto che si parla di un “suicidio politico”. Il candidato anarco-capitalista, che vuole chiudere vent’anni di peronismo in Argentina, prima si è lamentato di sentire alcune voci di fondo che lo confondevano, poi ha perso il controllo con alcune frasi criptiche e una serie di espressioni strane, ma cariche di aggressività. All’indomani dell’intervista ci si chiede già in Argentina se sia arrivato per Milei il momento di metter fine alla sua corsa elettorale. Sono ore delicate perché il primo turno elettorale ha smorzato l’entusiasmo verso La Libertad Avanza, la sua formazione, quindi è alla disperata caccia all’ultimo voto. Per questo è obbligato ad una maratona televisiva per difendere le sue idee e convincere gli elettori che non è un estremista.



Ma l’intervista su A24 potrebbe aver affossato le sue ambizioni. Durante la diretta ha interrotto bruscamente il conduttore Esteban Trebucq, per lamentarsi del «mormorio» che si sente da dietro la telecamera. «Se sbaglio, mi distruggeranno pubblicamente e nessuno dirà che dietro c’era un mormorio che mi stava uccidendo», ha detto Javier Milei, guardando a intermittenza i cameraman, alzando gli occhi al cielo e facendo strani gesti con le mani. «È molto difficile parlare con così tante persone che parlano. Sono argomenti molto delicati e vedo che non smettono di parlare, nonostante i miei cambiamenti di tono per chiederlo implicitamente», ha aggiunto.



I DUBBI SULLA TENUTA PSICHICA DI JAVIER MILEI

Successivamente è emerso che quei rumori di fondo esistevano effettivamente e avevano a che fare con uno sciopero sindacale dei tecnici della televisione in corso durante la diretta. Ma sui social è diventato virale anche un frammento dell’intervista in cui Javier Milei illustra, tramite un’immagine curiosa, il meme pubblicato su X dopo il sostegno ricevuto da Patricia Bullrich, la candidata della destra moderata, in cui si vede un leone che abbraccia un’anatra. «Così come c’è un salame o tre salami che danno il loro parere da un computer, sai una cosa? Mentre guardano la signorina su Internet, io sono in mezzo alle sue lenzuola», ha detto in modo molto criptico.



Come evidenziato da Repubblica, sulla sua tenuta psichica ci sono diversi dibattiti in Argentina, anche per la sua storia personale, fatta di traumi e fragilità. A ciò si aggiunge la decisione di cancellare un’intervista concordata con la Cnn per motivi non chiariti. Milei però si è difeso spiegando che gli spezzoni circolati sui social sono estrapolati dal contesto, denunciato su X una campagna di fango contro di lui e documentato tutto ciò mostrando una serie di profili che lo attaccano con una formula ripetuta in maniera identica centinaia di volte.

LA SPIEGAZIONE DEL CONDUTTORE TV

«Non pensavo fosse necessario, ma lo farò. Prima di tutto, Javier Milei è venuto ieri nel nostro programma come previsto, come ha fatto in diverse altre occasioni. C’era rumore, è vero», ha dichiarato il conduttore nel programma radiofonico El Observador. «C’è stato un mormorio al di là della logica televisiva. C’era un baccano che non si addice a un programma televisivo. È vero, Milei ha ragione sul rumore perché deconcentra». Il giornalista ha poi spiegato le ragioni di quel rumore: «Perché c’era? Ecco la spiegazione e la trovo interessante. Da mercoledì c’è uno sciopero dei lavoratori del Sindicato Argentino de Televisión che genera interruzioni improvvise. A un certo punto i cameraman hanno lasciato le loro postazioni di lavoro per iniziare lo sciopero», ha spiegato Trebucq.

«In studio c’era più gente del solito, perché se un cameraman se ne va, qualcuno lo sostituisce. Quindi c’è personale gerarchico, come accade in tutte le aziende. C’era così tanta gente che era rumoroso. Dopo, ognuno darà il proprio giudizio, la propria affermazione, se è stato bello, se è piaciuto o no. Fa parte del regno della soggettività e delle opinioni, che sono sempre rispettabili. È successo quello che vi ho appena detto, ci sono i testimoni», ha chiarito Trebucq. In effetti, il Sindacato argentino dei servizi televisivi, di telecomunicazione, audiovisivi, interattivi e di dati (SATSAID) ha davvero effettuato uno sciopero, come ha spiegato il giornalista di A24.