Il presidente dell’Argentina, il discusso Javier Milei, ha ribadito di essere contrario all’aborto. In occasione di una visita presso la scuola cattolica Cardenal Copello di Buenos Aires, ha spiegato che per lui l’interruzione volontaria di gravidanza è “un omicidio aggravato dal legame tra madre e figlio”, parole rilasciate rispondendo alle domande degli studenti presenti. Si tratta dell’istituto scolastico dove lo stesso Javier Milei ha studiato assieme alla sorella Karina e che ha deciso di visitare per inaugurare il nuovo anno.



Il presidente argentino ha inoltre definito “assassini dei fazzoletti verdi”, coloro che difendono il diritto all’interruzione di gravidanza, riferendosi in particolare, come sottolinea l’agenzia di stampa Ansa, alle femministe che stanno lottando in Argentina. Il libertario 53enne presidente del noto Paese del Sud America non aveva mai parlato a lungo pubblicamente dell’aborto da quando era stato eletto, ma lo ha fatto nelle scorse ore: ”Posso dimostrarvelo da una prospettiva matematica, filosofica e liberale”, ha detto riferendosi appunto alla sua idea che l’interruzione di gravidanza sia al pari di un assassinio.



JAVIER MILEI: “L’ABORTO È COME UN OMICIDIO”. LE MOSSE DEL PRESIDENTE DALL’ELEZIONE

Da quando è stato eletto Javier Mieli ha eliminato il ministero per gli affari delle donne e ha anche chiuso l’agenzia nazionale antidiscriminazione argentina, visto che a suo modo di vedere non sarebbe servita “assolutamente a nulla”. Si tratta di iniziative, sostiene il governo, con l’obiettivo di tagliare le spese alla luce dell’ennesima grave crisi economica del Paese e che ha visto l’inflazione aumentare al 250 per cento su base annua.

Lo scorso mese il governo di Milei aveva vietato l’uso di un linguaggio inclusivo di genere fra le forze armate e la pubblica amministrazione e durante in discorso tenuto al Davos in gennaio, in presenza di altri leader mondiali, il presidente aveva preso di mira il socialismo, il “femminismo radicale”, la “sanguinosa agenda dell’aborto” e la “giustizia sociale”. L’Argentina ha legalizzato l’aborto a dicembre 2020 fino alla 14esima settimana, nonostante forti resistenze interne.