Gina Lollobrigida è ufficialmente “signorina”. Il suo matrimonio con Javier Rigau Rafols, imprenditore catalano reo di averla fatta firmare con l’inganno, è stato dichiarato nullo dalla Sacra Rota. “Finalmente!”, esordisce la Lollo in un’intervista al Corriere, “La verità doveva venire fuori. E poi il fatto che sia stato proprio il pontefice a siglare la sentenza di annullamento mi riempie ancor più di gioia. Quell’individuo (Rigau, ndr) non la piantava più di farsi pubblicità sul mio nome. Ma soprattutto metteva in dubbio la mia credibilità e avanzava diritti che non ha sul mio patrimonio!”. La telenovela – le cui puntate sono andate in onda tra Rai e Mediaset, tra Domenica in e Domenica Live – è giunta al termine nel gennaio scorso. Quanto alla storia “d’amore” tra i due, questa sarebbe iniziata nel 2000, quando si conobbero e iniziarono a frequentarsi. 6 anni dopo, Rigau le chiese di sposarlo. Lei accettò, per poi annullare tutto all’ultimo momento.
Javier Rigau Rafols, marito di Gina Lollobrigida, contro Andrea Piazzolla
Nel 2013, Gina Lollobrigida ha clamorosamente scoperto di essere sposata. A quel punto ha denunciato per truffa Javier Rigau Rafols, accusandolo di averle fatto firmare un documento che in realtà era il certificato di nozze. La Sacra Rota è intervenuta pronunciando sentenza di nullità, firmata – a quanto pare – da papa Francesco in persona. Javier Rigau ha più volte ribadito la sua versione, venendo poi assolto, nel 2017, dall’accusa di truffa. Anche Andrea Piazzolla, il manager di lei, è stato tirato in ballo. “Beh, sono stato denunciato da Rigau che si poneva come ‘marito di Gina’. Questo annullamento per ‘inesistenza’ dimostra che, se c’è qualcuno che voleva tutelare Gina, quello è stato il sottoscritto”. L’assistente ha incassato una denuncia per circonvenzione d’incapace. Stando alla perizia svolta nell’incidente probatorio, l’attrice soffre di un semplice “indebolimento della corretta percezione della realtà tale da configurare una condizione di deficienza psichica e di menomazione del potere di critica”.