Jean Alesi è stato assolto a seguito del processo che vedeva imputato l’ex pilota di Formula 1 e il figlio Giuliano, accusati di aver fatto esplodere un petardo contro la finestra del cognato. Per i due si è sempre trattato di uno “scherzo cattivo” e alla fine il tribunale ha dato loro ragione, scagionandoli dall’accusa di “danneggiamento della proprietà altrui con mezzi pericolosi per le persone, commessi nell’ambito di un conflitto familiare”.



L’incidente, come ricorda France24, era avvenuto di preciso il 19 dicembre del 2021 in quel di Villeneuve-les-Avignon, nella regione meridionale del Gard, dove Alesi ha una casa. La polizia locale aveva ricevuto una chiamata alle ore 22:00 di sera a seguito di un’esplosione, e un vicino aveva notato un veicolo sul luogo incriminato, mentre si allontanava a luci spente, poi ricondotto a Josè, fratelli di Alesi (scagionato il giorno seguente dall’ex pilota). L’ex Ferrari aveva raccontato agli inquirenti di aver infilato un “grande fuoco d’artificio comprato in Italia” nella cornice di una finestra dello studio di architettura di suo cognato “senza immaginare di causare un tale danno”, con l’intenzione solamente di fare uno scherzo.



JEAN ALESI, PROCESSO PER PETARDO CONTRO COGNATO: “SBALORDITO DALL’ESPLOSIONE”

Il cognato aveva sporto denuncia dopo il fattaccio per i danni che Alesi gli aveva causato all’infisso, e di conseguenza lo stesso era finito a processo assieme al figlio. “Mi scuso perché non ho mai vissuto una situazione così imbarazzante in vita mia. È stato uno scherzo idiota”, ha raccontato il pilota all’udienza di giovedì, aggiungendo: “Sono rimasto totalmente sbalordito dalla potenza dell’esplosione.
L’intenzione era di farmi una risata”.

Thibaut de Montbrial, l’avvocato di Jean Alesi, ha raccontato che come da tradizione di famiglia, si accendono i fuochi durante i momenti di felicità, “E quella notte Jean Alesi era al settimo cielo per ricongiungersi con suo figlio dopo mesi di separazione a causa del Covid”. Il pm ha ammesso che si è trattato solo di uno scherzo di cattivo gusto, sottolineando inoltre il fatto che Alesi avesse già pagato i danni al cognato. Il tribunale, assolvendo padre e figlio ha infine rilevato l’assenza di qualsiasi elemento doloso.