L’affaire legato alla vicenda del suicidio in carcere di Jeffrey Epstein sta diventando negli Stati Uniti una vicenda politica e che si tinge anche dei colori del giallo: a poche ore distanza dalla scoperta che il 66enne finanziere che era in carcere per uno scandalo legato a dei presunti abusi sessuali, è emerso che non era controllato da una vera guardia e che è stato lascito solo fino a quando è stato trovato morto impiccato alle 6.30 del mattino di sabato scorso. E sulle teorie che stanno emergendo è intervenuto pure Donald Trump piazzando il carico pesante con uno dei suoi tweet, accennando un presunto complotto politico e attaccando la famiglia Clinton per quello che a suo giudizi è stato “il suicidio del milionario amico dei potenti” e anzi accennando al fatto che non si sia trattato affatto di un suicidio. A seguire la sua tesi è stato pure il commediografo Terrence K Williams che sostiene come Epstein avesse informazioni scottanti a proposito dell’ex presidente Bill Clinton. (agg. di R. G. Flore)
APERTE GIA’ TRE INCHIESTE
Nuovi inquietanti dettagli emergono sulla morte di Jeffrey Epstein, il miliardario trovato morto suicida in carcere, dov’era recluso dopo essere stato arrestato con l’accusa di sfruttamento sessuale. In attesa che l’inchiesta avviata dall’FBI faccia completa chiarezza sulla dinamica della morte di Epstein è il New York Times a lanciare una vera e propria bomba: una delle persone incaricate di sorvegliare a vista il finanziere secondo il quotidiano della Grande Mela non era una vera guardia carceraria. Secondo il NYT, nel Metropolitan Correctional Center, la prigione di Manhattan dove Epstein era detenuto, da tempo c’è un problema di carenza di personale. Può dunque capitare che il compito che normalmente spetta alle guardie venga svolto da infermieri, insegnanti e altri dipendenti formati per altre funzioni. Secondo le fonti del New York Times inoltre, la notte del suicidio la cella di Epstein non era stata controllata per diverse ore nonostante 3 settimane prima avesse tentato di togliersi la vita e il protocollo prevedesse un controllo ogni 30 minuti.
JEFFREY EPSTEIN: “NON ERA SORVEGLIATO DA VERA GUARDIA”
Ma mentre le indagini sulla morte di Jeffrey Epstein proseguono spunta un altro dettaglio che secondo il Mirror, che ne ha dato la notizia, sta facendo tremare i polsi di molti potenti in giro per il mondo. Sarebbe infatti spuntato un diario segreto in cui il finanziere avrebbe tenuto conto anche dei rapporti con le sue amicizie famose, come quella con Bill Clinton, Donald Trump o il principe Andrea. La fonte consultata dal quotidiano inglese ha detto:”Cosa c’è dentro? Praticamente tutto: ha usato la sua ricchezza per ‘comprare’ amici che sapeva gli avrebbero dato protezione. E proprio per questo motivo annotava minuziosamente qualsiasi cosa, nel caso in cui ne avesse avuto bisogno”. Un politico americano, dopo la sua morte, aveva dichiarato che in molti avevano tirato un sospiro di sollievo. Ma ora l’esistenza del diario cambia tutto: “Dovranno trattenere il respiro per molto tempo a venire, perché non è finita”.