Jennifer Lawrence e Katniss, il personaggio della celebre saga Hunger Games, erano evidentemente legate dal destino. Un legame nato fin dal momento in cui l’attrice ha letto i libri e che è sbocciato con l’interpretazione di Katniss, il personaggio che l’ha resa popolare in tutto il mondo. “Ero così ispirata dal personaggio di Katniss mentre leggevo i libri, è il motivo per cui volevo interpretarla”, le parole dell’attrice nel ricordare il primo provino per Hunger Games, saga che approda su Italia 1 a partire da giovedì 7 maggio. Nonostante il personaggio di Katniss abbia dato una spinta notevole alla carriera di Jennifer Lawrence, l’attrice era già nota al mondo del cinema, avendo collezionato il Premio Marcello Mastroianni alla 65ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, nel 2008, per “Il confine della solitudine”. Un riconoscimento non da poco, che ne precede tanti altri di pari importanza e prestigio.

Jennifer Lawrence, premio Oscar a soli 23 anni

All’età di ventitré anni Jennifer Lawrence porta a casa un premio Oscar come migliore attrice protagonista per la sua meravigliosa interpretazione ne “Il lato positivo”, mentre l’anno seguente grazie a “American Hustle” ottiene un Golden Globe e un BAFTA. Brillante e simpatica, genuina, Jennifer Lawrence si è fatta apprezzare dal mondo intero non solo per le sue qualità di attrice, ma anche e soprattutto per i suoi comportamenti nel dietro le quinte. Un attrice che è stata in grado di misurarsi in sfide professionali molto diverse, prendendo parte a pellicole commerciali e a film più impegnativi.

Jennifer Lawrence: “Ho lasciato la scuola a 14 anni”

In una intervista a Repubblica, rilasciata a Berlino ad inizio anno, Jennifer Lawrence si era raccontata senza filtri, svelando alcuni aneddoti personali. Ha parlato della sua adolescenza, ma anche di quando ha trovato la sua forza interiore. “Ho lasciato la scuola a 14 anni, non avevo amici. Ero e sono ancora indipendente. Ogni tanto devo stare sola per ricaricarmi”. L’attrice si vede molto cambiata da allora: “Mi sento più calma, equilibrata. Quando vado a casa a Natale so che troverò il solito matto sulla porta. Non è la fine del mondo, chiamiamo la polizia, lo portano via. Una volta ne facevo una tragedia, oggi non più”.