Jennifer, la studentessa di Castrolibero (Cosenza) molestata dal professore di matematica e fisica alle superiori, quando aveva soltanto quattordici anni, ha concesso un’intervista a “Non è l’Arena”, trasmissione di La 7 condotta da Massimo Giletti e andata in onda nella serata di domenica 13 febbraio 2022. La ragazza ha dichiarato di fronte alle telecamere, ma senza farsi riprendere in volto, il dramma vissuto quando era poco più che una bambina e che tuttora rappresenta per lei un grande choc.
Queste sono state le sue parole: “Durante l’anno scolastico il docente faceva battutine sulla fisicità, ci ‘intimoriva’ sull’avere il seno grosso, il sedere grosso. Faceva battutine sull’abbigliamento, se avevamo qualcosa di aderente o di scollato. Faceva battutine sulle parti intime. Nel mio caso, faceva sempre allusioni sul mio seno. Se andavo alla lavagna, mi fissava sempre il seno, faceva commenti sull’aderenza degli indumenti, che lasciavano vedere la grandezza del mio seno. Avevo 14 anni, ero minorenne, sono stata traumatizzata a livello di crescita”.
STUDENTESSA MOLESTATA DAL PROF: “MI CHIESE UNA FOTO DEL SENO PER DARMI LA SUFFICIENZA”
Nel prosieguo del suo doloroso racconto, la studentessa molestata dal suo insegnante ha poi rivissuto il momento più imbarazzante di tutti, quello palesatosi verso la fine dell’anno scolastico in sala professori, dove lei e l’uomo erano rimasti praticamente soli. “Prese il suo telefono, attivò la fotocamera e mi disse: ‘Vai in bagno, scattati una foto del tuo seno e ti do la sufficienza’”, ha narrato Jennifer, ancora sconvolta di fronte a quel tipo di richiesta ricevuto.
Lì per lì lei non ha realizzato fino in fondo ciò che il professore le stava chiedendo, ma non ha avuto dubbi sul da farsi: “Non ho detto nulla, non ho nemmeno sfiorato il suo telefono e sono tornata in classe. Ora voglio difendermi, in questi 4 anni non ho avuto giustizia: è la cosa giusta da fare e il mio invito è proprio quello di denunciare sempre quando si vivono situazioni analoghe a quella che mi ha visto protagonista in prima persona”.