Jerry Calà il prossimo 28 giugno compie 70 anni. Inoltre l’attore siciliano, quest’anno festeggia anche 50 anni di carriera, iniziata nel 1971 con I Gatti di Vicolo dei Miracoli. Calà è senza dubbio uno delle icone degli anni ’80, quando i suoi film iniziano a spopolare nei cinema italiani: “Di quel periodo salvo l’entusiasmo, la voglia di fare, di buttarsi anche perdendo dei rischi. Il fenomeno dello “Yuppismo” si può identificare in caz*oni che avevano però voglia di emergere di inventare”, ha raccontato l’attore al Quotidiano del Sud. Ricordando il film “Arrivano i gatti” di Carlo Vanzina del 1980, Cala ha parlato del periodo difficile che stanno vivendo gli artisti: “I personaggi che sceglie la tv sono pescati dai reality, dai social, non viene prediletto il talento. Chi vuole intraprendere questo mestiere deve essere prima di tutto onesto con se stesso: il sacro fuoco della recitazione richiede innumerevoli provini e tanto studio”.
Jerry Calà: “La mia rivincita sulla critica”
Nella lunga intervista a il Quotidiano del Sud, Jerry Calà ha anche ricordato il suo primo e unico ruolo drammatico nel film “Diario di un vizio” del 1993, diretto da Marco Ferreri: “Fu una rivincita nei confronti della critica. Fino a quel momento avevo ricevuto pessime recensione per le mie interpretazioni in film comici”, ha raccontato l’attore, rivelando di aver ricevuto i complenti dal regista tedesco Werner Herzog per la sua interpretazione. E ha aggiunto: “Io sono pronto per un ruolo di questo genere, dopo il film di Ferreri non mi arrivò nessuna chiamata da alcun produttore e regista, forse perché alcuni sono miopi e mi vedevano troppo legato alla commedia”. Infine Jerry Calà ha confessato di non aver mantenuto rapporti solidi con i colleghi di 50 anni di carriera: “Non mi sento con nessuno, con Guido Nicheli avevo un bel rapporto, purtroppo non c’è più. Mi sento ogni tanto con Enrico Vanzina, a cui voglio bene. Ma non è un problema, è nella natura del cinema. Si promettono grandi amicizia e dopo non di vede più nessuno”.