Jerry Calà compirà 70 anni il prossimo 28 giugno: un traguardo importante per uno degli attori più apprezzati d’Italia, divenuto celebre negli anni Ottanta con i suoi tormentoni “Libidine!” e “Capitooo?”. Domenica sarà ospite a “Domenica In”, nello studio televisivo di Mara Venier (sua prima moglie) per festeggiare insieme a lei il suo compleanno e rivivere i momenti più emozionanti della sua carriera, che ha già parzialmente ripercorso in un’intervista pubblicata su “Il Corriere della Sera”, nella quale dichiara: “In quegli anni c’era voglia di vivere, di fare e di arrivare. Lo dico sempre ai ragazzi: prendete quel nostro stesso entusiasmo e buttatevi. Non vedevamo l’ora di andare a vivere da soli staccandoci dai genitori, che devono essere sì presenti, ma non troppo protettivi”.



Il vero nome di Jerry Calà è Calogero, ma i suoi genitori lo chiamavano “Jery”, con una sola “erre”. Poi, alle medie, da una sua imitazione di Jerry Lewis, gli rimase sempre quel nome-soprannome che l’ha reso celebre in tutta la nazione. Ai tempi del liceo, inoltre, incontrò i suoi compagni di avventura dei “Gatti di Vicolo Miracoli”: Smaila, Salerno e Oppini. “Io suonavo con Le Ombre, poi formai Il Jerry Sound Group – rammenta Calà –. A un festival parrocchiale incontrai Umberto Smaila, dei ‘Ragazzi dai capelli verdi’. Mi disse: ‘Caspita, hai un bel repertorio. Ma sei al Maffei anche tu?’. Così tutto ebbe inizio”.



JERRY CALÀ: “QUELLA VOLTA IN CUI HO RISCHIATO DI MORIRE”

A “Il Corriere della Sera” Jerry Calà ha confidato anche cosa provò dopo l’incidente del 1994, quando rischiò di morire, finendo in una scarpata con la sua Jeep Cherokee e rimediando la frattura di entrambi i femori fratturati e una lesione all’arteria femorale, con annessa, copiosa emorragia: “Vidi quella che io chiamo l’alternativa alla vita in faccia. Sono cambiato in meglio. Prima vedevo solo il lavoro. A mezzanotte telefonavo ai cinema per chiedere se gli incassi fossero andati bene, ero insopportabile. Poi ho messo al primo posto la vita, con la famiglia e gli amici. Il lavoro è sceso a metà classifica”.



Un episodio che l’ha inevitabilmente segnato e che l’ha indotto a revisionare con cura la lista delle sue priorità. Adesso, tornano l’estate e la voglia di divertirsi, nel pieno rispetto della pandemia di Coronavirus. Jerry Calà ha fatto il vaccino e approva l’idea del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, il generale Francesco Paolo Figliuolo, di somministrarlo anche nelle discoteche, di cui dice: “Sono sempre state demonizzate, ma almeno lì i ragazzi stanno al sicuro. Molto meglio che stare in strada o nei rave party clandestini”.