Jerry Calà, il primo incontro con Mara Venier e l’inizio della loro storia d’amore

In un’intervista rilasciata a Panorama, Jerry Calà si è raccontato tra successo e amore, rivelando nuovi retroscena della sua storia d’amore con Mara Venier. L’attore parte dal principio, ricordando il primo incontro e come quel promo sguardo divenne poi un matrimonio. “La conobbi quando mi trasferii a Roma, per lavorare nel cinema. – ha esordito Calà – Lasciai con la morte nel cuore i Gatti (di Vicolo Miracoli, ndr): Carlo Vanzina mi disse che bucavo lo schermo e i produttori mi avevano messo gli occhi addosso, volevano solo me, dovevo decidermi. Così, nel 1982, dopo due o tre film di successo, girai il mio primo titolo da protagonista, diretto da Marco Risi: Vado a vivere da solo.”



Calà ha quindi ricordato che in quel film Mara Venier aveva una piccola parte, che venne tagliata al montaggio: “Forse di lei è rimasto un secondo. Ma la freccia era scoccata, ci mettemmo insieme.”

Jerry Calà ricorda la rottura con Mara Venier e svela: “Oggi siamo una famiglia allargata”

Iniziò così la loro storia che, come ben noto, non ebbe però un lieto fine:Un amore importante – ci siamo anche sposati – che con grande intelligenza abbiamo saputo trasformare in solidissima amicizia, senza i rancori che spesso seguono una separazione. E senza che i nostri attuali partner soffrano di gelosie retroattive. Siamo una famiglia allargata.” ha spiegato Jerry Calà, sottolineando l’amicizia con l’attuale marito di Mara Venier: “Nicola Carraro l’ho addirittura conosciuto prima di Mara, è stato il primo produttore a farmi un contratto, per il film I fichissimi con Diego Abatantuono e regia di Carlo Vanzina.”



Jerry Calà ha dunque concluso rivelando quanto Mara sia stata per lui importante anche per tenerlo con i piedi per terra quando il successo lo ha travolto: “Non ho perso la testa grazie a Mara. Da donna intelligente, mi teneva con i piedi per terra. Rifiutava di lavorare, diceva che andavo seguito e che in famiglia bastava uno a tirare la carretta. Tanto è vero che la sua sfolgorante carriera è cominciata quando tra noi è finita. Ma penso che mi abbia aiutato anche la mia formazione. – ha aggiunto – Gli studi classici aiutano a relativizzare quel che succede, a tenere sempre la barra dritta pur nei clamori del successo”.