Jerry Calà, il 20 luglio, festeggerà il suo 70esimo compleanno all’Arena di Verona a cui parteciperanno tanti amici come Mara Venier, Vandelli e Shapiro, J-Ax, Ezio Greggio, Gigliola Cinquetti, Fabio Testi fino ai suoi amici storici de I Gatti di Vicolo Miracoli ovvero Umberto Smaila, Ninì Salerno e Franco Oppini. Con i Gatti, arrivarono i primi successi per Jerry Calà il quale, ad un certo punto della carriera, decise di lasciare il gruppo dando il via alla propria carriera da solista. “C’erano già dei problemi di convivenza: io e Umberto puntavamo più al cinema e alla grande tv, mentre Ninì e Franco puntavano più in alto, sul teatro. Ci eravamo dati un anno di tempo per capire che cosa fare. La crisi coincise con una mega offerta che mi fecero per girare da solo tre film; quando lo dissi ai ragazzi s’incazzarono”, ha raccontato Jerry Calà in una lunga intervista rilasciata a Libero.
Jerry Calà: “Scelsi tra Bud Spencer e i Gatti”
Nonostante la stanchezza e la fatica nnel doversi dividere tra il set cinematografico e le serate con i Gatti, Jerry Calà continuò a farlo fino a quando Bud Spencer non gli chiese di fare una scelta. “Però io, per mesi, feci le due cose: i film da solo e le serate con i Gatti. Ero distrutto, non ci stavo dietro. Finché, rientrando una notte sul set di Bomber sbattei contro Bud Spencer (protagonista del film). Mi disse, ruvido: “Così non va, devi scegliere, o una cosa o l’altra, sennò fai male tutte e due”. Così scelsi», ha ammesso ai microfoni di Libero. La decisione di Calà causò una rottura con gli altri componenti dei Gatti. “Con Franco e Ninì ci riconciliammo quasi subito. Umberto invece era un osso più duro, ma alla fine ci riprendemmo”, ha aggiunto.
Jerry Calà e l’incidente
Uno dei ricordi più brutti di Jerry Calà è legato al terribile incidente in cui rischiò di perdere la vita. Era il 1994 e a causa della stanchezza, per un colpo di sonno, Calà rischiò davvero tanto. «Fu una svolta. Ero sulla statale in rientro da Verona: prima cena con mia madre, poi serata da Smaila a cantare e ballare dopo aver girato un film tutto il giorno. Ero stanchissimo, un colpo di sonno mi buttò fuori strada. Il non avere la cintura mi fece sbalzare dall’abitacolo nello schianto. La fortuna è che la temperatura sotto zero mi bloccò l’aorta recisa. Da allora ho cambiato la prospettiva: prima la vita in sé, poi la famiglia, gli amici e il lavoro molto più in fondo».