Jessica Mantovani è stata picchiata a sangue e gettata ancora viva nella centrale idroelettrica di Prevalle, tra le cui grate è stata trovata morta il 13 giugno scorso. Questo, in sintesi, il risultato delle analisi e degli esami effettuati dal consulente di parte, il professor Andrea Gentilomo, riportati nella relazione sul decesso della giovane donna. Come riportato da “La Repubblica”, l’esperto ha scritto: “La frattura del naso, la lacerazione delle labbra sono state provocate da percosse; analoga spiegazione può avere la frattura delle costole“. Già l’autopsia, negando la morte per annegamento di Jessica Mantovani, stabilì: “Il quadro lesivo di natura contusiva apprezzato sul cadavere è compatibile con l’impiego di mezzi di offesa naturali come calci e pugni“. Secondo le ricostruzioni mediche, prima di morire Jessica aveva assunto cocaina, “un dosaggio discretamente elevato, ma non letale“, e sarebbe stata colpita “con calci e pugni e trascinata ancora viva nel corso d’acqua“. Il padre della vittima, sentito da “Il Giornale di Brescia”, ha dichiarato: “Spero che le indagini ora subiscano un’accelerata“.
JESSICA MANTOVANI UCCISA, LE PAROLE DEL PADRE
Nell’inchiesta della Procura di Brescia sulla morte di Jessica Mantovani risultano indagati il 51enne Giancarlo Bresciani, l’amico che per ultimo avrebbe visto la vittima ancora viva, e Marco Zocca, 23enne di Prevalle nella cui auto i carabinieri hanno trovato tracce di sangue nel baule e un paio di occhiali da vista sotto un sedile, che adesso i Ris di Parma dovranno stabilire se riconducibili alla vittima. Il padre di Jessica, come riportato da Tgcom24, alla luce del parere del consulente di parte, ripete: “Me l’hanno uccisa. Jessica poteva essere salvata. Sapevo che non era annegata perché mio fratello è morto 43 anni fa, a 25 anni, proprio annegando in un fiume e il suo cadavere non era nelle stesse condizioni di quello di mia figlia. Ogni giorno ripenso a quella sera in cui mi chiamò per andare a prenderla. Le dissi che sarei arrivato entro un’ora. Fossi arrivato subito oggi sarebbe ancora viva“.