Andrea Crisanti ha lanciato un duro attacco contro il vaccino J&J (Johnson&Johnson): il direttore di Microbiologia e Virologia dell’azienda ospedaliera Università di Padova è intervenuto nella mattinata di oggi, giovedì 28 ottobre 2021, ai microfoni di “Agorà”, trasmissione di Rai 3 condotta da Luisella Costamagna. In particolare, l’esperto si è scagliato contro la casa farmaceutica e contro la politica e le istituzioni sanitarie nostrane, impegnate nella campagna vaccinale contro il Coronavirus.
In particolare, sono state queste le parole pronunciate da Crisanti in diretta tv: “Abbiamo iniziato la vaccinazione con Johnson & Johnson quando l’azienda sapeva già che la protezione data dal siero dura due mesi. C’è tutto da discutere su questo. Non è che se uno è a favore dei vaccini deve tacere: se hanno sbagliato hanno sbagliato. Bisogna fare in modo che rispondano di queste cose”. Insomma, un vero e proprio “J’accuse” da parte del virologo nei confronti dell’unico preparato anti-Covid monodose presente sul mercato.
ANDREA CRISANTI VS J&J, POI DICE: “OGGI MENO CONTAGI PERCHÉ…”
A seguito del suo attacco frontale ai danni di J&J, Crisanti ha passato al setaccio l’attuale situazione che riguarda l’andamento dei contagi nel nostro Paese. Secondo il professore, la ragione per cui l’Italia ha meno casi di Coronavirus oggi è perché le vaccinazioni sono state avviate più tardi rispetto alle altre nazioni e perché esistono ancora misure di restrizione, come le mascherine nei luoghi chiusi e le limitazioni di capienza.
L’obbligo vaccinale può rappresentare ancora una soluzione in questo momento, nel quale il Green Pass è stato introdotto in via obbligatoria per recarsi sul luogo di lavoro, non senza proteste diffuse? “Ci sono tante persone che hanno fobie. Ci sono quelle che, per esempio, non viaggerebbero mai in aereo, nemmeno con l’obbligo. Bisogna accettare che c’è una piccola porzione di popolazione che ha questi problemi con la vaccinazione e queste persone non devono e non possono essere regalate ai no vax. Serve trovare un compromesso. Per esempio, obbligarle ad usare la mascherina FFP2. che è molto sicura”.