JK Rowling, la famosissima scrittrice della fortunata serie di romanzi su Harry Potter, è intervenuta, con un post su Twitter, in merito al recente scandalo sui medici pro trans del Wpath, ovvero la World professional association for transgender health. Lo scandalo verte attorno ad alcuni scambi di messaggi scoperti dal giornalista Michael Shellenberger, nel quale quelli che sono considerati esperti in materia di gender ammettono candidamente dubbi sulle terapie per persone transgender.
Un’occasione ghiotta per JK Rowling, che negli ultimi anni ha sempre fermamente espresso posizioni critiche sulle persone trans e sui sostenitori di terapie ormonali e chirurgiche per cambiare sesso. Lo scandalo, peraltro, ruota proprio attorno al fatto che gli stessi medici pro trans che hanno sempre difeso pubblicamente la sicurezza delle terapie per la transizione, in privato ammettono che, forse, non sono così tanto sicure. Secondo JK Rowling questa “sarà una delle peggiori pagine della storia della medicina“, perché nelle chat ‘rubate’ i medici pro trans “mostrano al di là di ogni dubbio che interventi chirurgici e farmaci i cui benefici non sono dimostrati vengono somministrati a persone che non possono dare il consenso informato”. Secondo l’autrice di Harry Potter, “se continui a fare il tifo per questo, sei complice“.
JK Rowling denunciata dalla giornalista trans India Willoughby
Insomma, JK Rowling non ha perso l’occasione dello scandalo sui medici pro trans per esprimere, ancora una volta, i sui timori sulle terapie e sulla transizione di genere. Inoltre, recentemente è finita al centro di uno scontro con India Willoughby, la prima giornalista transgender del Regno Unito, che l’avrebbe denunciata per transfobia. Il pomo della discordia tra le due è stato il fatto che la scrittrice l’ha definita “un uomo che si diverte nella sua interpretazione misogina del significato di «donna»”. Secondo Willoughby si tratta “sicuramente” di un reato, e ipotizza “d’odio, oppure cattiva comunicazione”. JK Rowling, invece, dal conto suo si è detta pronta a querelare a sua volta la giornalista trans per molestie.