Joaquin Phoenix ha vissuto probabilmente l’anno più importante della sua carriera con l’Oscar conquistato per “Joker“. Ma l’attore in un’intervista al mensile GQ ha confessato di soffrire di crisi d’ansia molto gravi, che condizionano anche il suo modo di lavorare. Phoenix infatti prima di iniziare un nuovo film vive stati d’ansia molto profondi, che si presentano anche in altri appuntamenti mondani (una volta ha avuto una crisi di vomito prima di realizzare un’intervista televisiva). L’attore 45enne ha spiegato poi come le persone attorno a lui credano che sia solo un modo di entrare nella parte e non si rendono conto di come Phoenix stia veramente male: “Prima di cominciare le riprese, continuo a soffrire di un’ansia paralizzante e poi, una volta che iniziamo a girare, per le prime tre settimane sudo tantissimo e devo mettermi dei tamponi sotto le ascelle“. Una sensazione di profondo disagio per la quale il Premio Oscar non ha ancora trovato una soluzione che non sia convivere semplicemente con il problema.

“UNA TIMIDEZZA PATOLOGICA”

A confermare le crisi d’ansia di Joaquin Phoenix è stato anche uno dei registi che meglio lo ha conosciuto in carriera, James Gray, che ha girato con lui quattro film. Gray ha spiegato: “Joaquin soffre di crisi d’ansia provocate dalla sua incredibile timidezza. La maggior parte delle persone pensa sia tutta una messinscena e che stia sostenendo una parte, ma non lo è affatto.” E dire che il passato di Phoenix è stato molto diverso: ha passato anche lui una giovinezza ricca di eccessi, segnata anche dalla scomparsa del fratello River, e una volta, dopo un incidente automobilistico, rischiò stupidamente la vita accendendosi una sigaretta mentre la macchina perdeva benzina. Dopo quell’episodio Phoenix è entrato in rehab ed è uscito diverso come uomo e come professionista, mantenendo però una timidezza che lo ha portato a soffrire d’ansia. Phoenix ha deciso di mettersi alle spalle i problemi del passato e anche gli insegnamenti, che a sua detta non sono più validi come un tempo: creare un proprio metodo è sicuramente più efficace, ma lo si può raggiungere solo col tempo.