Nel vertice centrale del G20 – che chiude l’anno di presidenza italiana – il Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden rischia di arrivare in ritardo: secondo quanto sostiene la CNN, il leader Dem dovrebbe arrivare a Roma con diverse ore di ritardo perché impegnato nel trovare l’accordo “quadro” sul maxi piano di spesa in campo alla Casa Bianca.
Nei giorni di attività convulse in Congresso, il piano Biden da 1.750 miliardi di dollari (tasse, clima, edilizia, welfare) non ha trovato ancora la quadra né per la copertura “politica”, né per quella economica e di budget. Per questo motivo, spiega un ufficiale della Casa Bianca, «prima di partire per il suo viaggio all’estero, tornerà alla Casa Bianca e parlerà al popolo americano del percorso da seguire per la sua agenda economica e i prossimi passi per realizzarla». Oltre al weekend di G20 in Italia è in programma anche la Cop26 di Glasgow sul clima, ma Biden è impegnato in prima linea al Congresso per provare a convincere il suo stesso Partito Democratico della bontà del maxi piano da 1750 miliardi.
IL PROGRAMMA DI BIDEN AL G20
Non è da escludere che la scommessa del Presidente Biden sia quella di ottenere un “successo” in termini di politica interna per poi presentarsi agli appuntamenti in agenda estera con il “vento in poppa” per l’accordo sul maxi piano blindato. Nel tardo pomeriggio, quando avrebbe dovuto imbarcarsi per l’Europa, Biden interverrà prima in Congresso e poi in diretta tv nazionale per annunciare la spesa di 1.750 miliardi di dollari nel piano welfare ambizioso ma comunque “azzoppato” rispetto ai 4.000 miliardi previsti inizialmente. Come spiegano fonti della Casa Bianca alle agenzie internazionali, nel piatto da 1.750 miliardi, 400 saranno dedicati alla cura dei bambini e all’età pre scolare, 555 all’energia pulita e al clima, 35 alla copertura sanitaria, altri 100 destinati all’immigrazione. Biden si attende il consenso di tutta l’area liberal Usa, ma da Sanders e AOC sono giunti dei distinguo “rumorosi” che hanno messo in dubbio la tenuta e l’unità dei Dem americani. Una volta che sarà arrivato l’accordo – che resta comunque complesso e non stentato, tanto da mettere in forse la presenza ai primi appuntamenti del G20 venerdì sera – l’agenda del Presidente Usa resta molto fitta: bilaterali domani con Macron, Draghi ed Erdogan, riunioni sul clima e sulla fiscalità mondiale fino alla visita da Papa Francesco e dal Presidente della Repubblica Mattarella. Sullo sfondo, lo scontro detonante con la Cina sul fronte Taiwan e con la Russia per il nodo del nucleare: per Biden l’agenda è molto fitta, affrontarla da “anatra zoppa” o da “conquistatore” dopo l’esito del piano “Build back better framework” è tutt’altro che una risibile differenza.