Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha deciso di firmare nella giornata di ieri, venerdì 2 dicembre 2022, un intervento al Congresso per evitare, o meglio vietare, lo sciopero dei sindacati ferroviari, da mesi sul piede di guerra. Una paralisi del settore sarebbe stata infatti una mezza catastrofe per l’economia degli Usa, di conseguenza il commander in chief ha ben pensato di firmare una legge che costringe i sindacati ferroviari dei trasporti merci ad accettare un accordo salariale che, come scrive Insiderpaper, mette sicuramente Biden e il suo Partito Democratico “in una posizione politica scomoda”.
L’uomo più potente al mondo ha firmato la legge attraverso una breve cerimonia alla Casa Bianca ad una settimana di distanza dalla deadline degli stessi sindacati circa l’inizio dello sciopero, con la minaccia di bloccare le catene di approvvigionamento cruciali nella più grande economia del mondo, tra l’altro in un periodo di festa come appunto quello natalizio che stiamo vivendo. L’accordo prevede un aumento del salario dei lavoratori delle ferrovie, ma quattro dei 12 sindacati che hanno indetto la manifestazione si sono rifiutati di accettare in quanto non è stato concesso il congedo retribuito per la malattia (in America non funziona come da noi).
BIDEN FIRMA ACCORDO CON I SINDACATI FERROVIARI: “SENZA IL TRASPORTO…”
“Il Congresso – scrive ancora Insiderpaper nel sottolineate la straordinarietà di questo intervento dell’amministrazione Biden – ha agito attraverso un potere poco utilizzato per risolvere le controversie che coinvolgono le ferrovie”.
Biden, mentre firmava la legge, ha sottolineato che il Congresso ha “evitato quello che, senza dubbio, sarebbe stata una catastrofe economica”. E ancora: “Senza il trasporto ferroviario di merci, molte delle industrie statunitensi avrebbero letteralmente chiuso”, aggiungendo che i suoi consiglieri temevano la perdita di circa 750mila posti di lavoro entro due settimane dall’inizio dello sciopero. “L’episodio è politicamente imbarazzante per Biden”, conclude InsiderPaper, visto che spesso lo stesso presidente ha manifestato le sue credenziali pro-sindacali. “Il veto politico contro uno sciopero nelle ferrovie è una misura estrema – conclude Federico Rampini scrivendo sul Corriere della Sera – inappellabile, e usata di rado. Non accadeva dal 1991”.