Brutto incidente diplomatico per John Cena finito sotto la lente cinese in questi giorni in occasione del lancio del nono capitolo della saga di Fast and Furious. Questa volta però non è colpa della censura bensì di una parola pronunciata dal campione che ha definito “Taiwan il primo Paese asiatico dove il film è approdato nelle sale”. La frase innocente è finita sotto accusa proprio perché in onda sull’emittente taiwanese TVBS indisponendo la Cina che considera Taiwan un territorio separatista che non ha le ‘caratteristiche’ e la dignità da “Paese” indipendente. A questo punto proprio le pressioni della Cina hanno “convinto” John Cena a tornare sui suoi passi con tanto di messaggio riparatore pubblicato su Weibo, pronunciato in mandarino.
John Cena “Taiwan un Paese” ma la Cina non ci sta e lui ‘rettifica’
Ma cosa ha detto John Cena per mettere tutto a tacere e ‘riparare’ all’errore commesso? Naturalmente si è scusato meglio che poteva: “Mi dispiace per il mio errore. Devo dire ora che si tratta di una cosa molto, molto, molto, molto importante, e che amo e rispetto la Cina e il popolo cinese”. Secondo il campione l’errore è stato causato dalla serie di interviste e, quindi, alla stanchezza. A quel punto sono arrivate anche le scuse sui social e a quel punto Cena se l’è dovuta vedere con chi difende l’indipendenza di Taiwan. Non c’è bisogno di dire che proprio il mercato asiatico è in vetta alle classifiche quando si parla di introiti della saga e forse proprio per quei 135milioni incassati dalla Cina, forse è meglio fare un passo indietro e inchinarsi. La politica e il popolo americani staranno a guardare?