Sta facendo un gran parlare di se la serie animata con protagonista John Dillermand, un simpatico ometto baffuto che ha un pene allungabile decisamente bizzarro e combinaguai. Il cartone è stato mandato in onda lo scorso 2 gennaio solo in Danimarca, e come sottolineato da Il Fatto Quotidiano, sono bastati pochi giorni per creare un caso.



Il Guardian, uno dei più diffusi tabloid britannici, ne ha parlato in queste ore, riportando alcuni pareri contrastati sulla serie tv di John Dillermand (diller in danese significa proprio pene), come ad esempio quello di Christian Groes, un docente di studi di genere all’Università Roskilde, che condanna il cartone animato, sottolineando come lo stesso non faccia altro che portare avanti “l’idea standard di una società patriarcale” e “normalizzare una cultura da spogliatoio, che è stata utilizzata per giustificare molti cattivi comportamenti da parte degli uomini”. Diametralmente opposto il parere della psicologa Erla Heinesen Højsted, che lavora con famiglie e bambini, e che secondo cui John Dillermand “parla ai bambini e condivide il loro modo di pensare”.



JOHN DILLERMAND E IL SUO PENE ALLUNGABILE: IL PARERE DELLA CRITICA

“La serie raffigura un uomo impulsivo – aggiunge la Højsted – che non mantiene sempre il controllo, che commette errori, come fanno i bambini. Ma soprattutto, Dillermand fa sempre la cosa giusta. Si assume la responsabilità delle proprie azioni. Quando una donna gli dice che dovrebbe tenere il pene nei pantaloni, per esempio, lui la ascolta. È carino, è responsabile”. La cosa certa è che il cartone animato di John Dillermand è tutt’altro che volgare, a cominciare da come viene raffigurato lo stesso pene, come se fosse un serpente a strisce bianche e rosse, riprendendo la divisa da marinaretto del suo “proprietario”. Inoltre, le inquadrature sono sempre in campo largo, mai ravvicinate, e il pene è difficilmente identificabile come organo sessuale, non essendo mai rappresentati ad esempio i testicoli o il glande. Infine, a rendere ancora il tutto più giocoso e divertente, il fatto che la serie tv animata sia realizzata in stile “plastilina”, come ad esempio Pingu tanto per intenderci. “John Dillermand – aggiunge la giornalista Kathryn VanArendonk su Vulture – è anche una storia di speranza. Da qualche parte lì dentro, John Dillermand ha una lezione per tutti noi sui corpi, sull’amore per se stessi e sulla gioia di guardare un uomo che può usare il suo grosso pene per giocare a badminton con se stesso”.