LA “RISPOSTA” DI JOHN ELKANN AGLI ATTACCHI DEL GOVERNO MELONI: COSA DICE E PERCHÈ
Non devono essere piaciute ai vertici di Stellantis le parole della Presidente dl Consiglio Giorgia Meloni nell’ultima intervista a “Porta a Porta” per portare John Elkann ad intervenire – seppure indirettamente – con una sorta di risposta piccata alle polemiche di Governo e Parlamento contro la gestione dell’ex Fiat e FCA sul settore automotive italiano. E così con una serie di retroscene a virgolettati “consegnati” al quotidiano “il Foglio” l’erede di famiglia Agnelli definisce ingiusti gli attacchi ricevuti in questi giorni, sottolineando che Stellantis non è un partito e non è tenuto ad intervenire in Parlamento nonostante le richieste di Camera e Senato.
Dai tagli sugli stabilimenti (anche se molto meno di Volkswagen in Germania, come correttamente osserva lo stesso Elkann), alle “gaffe” come la mail agli operai per poter acquistare Maserati in sconto, fino agli investimenti sull’elettrico che affossano l’automotive europeo e che richiedono incentivi dello Stato, lo scontro a distanza tra Stellantis e Governo si è fatto sempre più plastico dopo l’audizione dell’ad Tavares alle Commissioni del Parlamento. Proprio su quell’intervento dell’amministratore delegato tanto le opposizioni quanto la maggioranza dai Centrodestra aveva richiesto la presenza in Commissione anche del presidente Elkann, il quale però si è rifiutato di intervenire sulla crisi del mercato dell’auto.
«Sono stupito dall’aggressività di Giorgia Meloni», riflette John Elkann ribadendo che la fusione di FCA e PSA, oggi chiamata Stellantis, non è affatto un partito ed è per questo che era liberissimo di non intervenire davanti alle Commissioni del Parlamento, «ingiusto l’accusa di non avere dato quanto ricevuto» visto che in termini di stipendi, bilancia commerciale e tasse, prima Fiat poi FCA e ora Stellantis «ha dato molto all’Italia». È un Elkann insomma indispettito quello che sul “Foglio” lascia alcune dichiarazioni che sebbene non siano un’intervista ufficiale dicono molto del clima di tensione con lo Stato italiano.
L’AFFONDO DI MELONI E IL “NEMICO PERFETTO” STELLANTIS: LA POSIZIONE DI ELKANN
Secondo il patron di Stellantis, Ferrari e Juventus il Governo Meloni è come se volesse trovare un “nemico perfetto” su cui scaricare le mancate politiche automotive, pur stanti le oggettive problematiche internazionali in un settore dove la corsa all’elettrico ha messo in ginocchio non solo l’Italia. «Le regole sull’elettrico «le ha fatte la politica e una società globale si adegua alle regole», osserva il “retroscena” di Elkann sul “Foglio”, rispondendo direttamente alle critiche piovute contro Stellantis e Tavares dopo l’audizione di metà ottobre.
Meloni da Bruno Vespa aveva parlato di Elkann come di una mancanza di rispetto il non essersi presentato in Parlamento una volta convocato per discutere del rapporto tra Stellantis e la crisi dell’automotive. La mancanza di accordi di sviluppi, nonostante i tanti tavoli svolti in questi anni, sono un punto dolente dei rapporti già complessi con il colosso italo-francese-americano: secondo la Premier, «Quando il governo mette dei soldi, sono soldi degli italiani, che si possono spendere se questi ultimi ne traggono beneficio. Il 70% delle risorse per gli incentivi sono servite a comprare auto non prodotte in Italia».
Infine Meloni ha spiegato a Elkann che rispondere “no, non vengo in Parlamento perché attendo il tavolo Stellanti-Governo” è non comprendere bene i meccanismi dell’agire democratico: un conto è il potere esecutivo, un altro è il tempio della democrazia dove il confronto sui temi cardine come gli investimenti e il lavoro non sono secondari. Al “Foglio” Elkann ha invece lanciato alcune frecciate al Governo ulteriori quando ad esempio si chiede quali siano i progetti della maggioranza dopo il taglio dei fondi all’automotive: e poi ancora, «dove siano finiti i cinesi che dovevano costruire l’auto elettrica. E infine, perché tutto questo rancore nei suoi confronti?». Lo scontro non sembra destinato a concludersi molto rapidamente…