John Peter Sloan è un attore che sognava di diventare un musicista rock e poi è diventato un insegnante di inglese. Confusi? È comprensibile, considerando la versatilità di questo artista. Oggi su Raitre a “Le parole della settimana” racconterà come è nato il suo grande amore per il nostro Paese, che ha messo nero su bianco nel libro “Welcome to Italy”. Dopo aver viaggiato e insegnato inglese per tanti anni in Italia, John Peter Sloan racconta la sua storia e l’amore viscerale per quella che considera la sua “casa”. Nel libro ci sono diversi episodi esilaranti attraverso cui si capisce cosa rende unico il nostro Paese, cioè noi italiani. Il comico e scrittore sin dal suo trasferimento ha percepito l’Italia come una donna sensuale e misteriosa, quasi incomprensibile con le sue usanze e credenze, ma al tempo stesso attraente e interessante agli occhi di uno straniero. In Italia vive con la figlia Dhalissia: «È un nome che ho inventato io, perché mi chiamo John che è come dire Pasquale a Napoli: e invece volevo che lei fosse unica perché per me lo è».
JOHN PETER SLOAN “MIA FIGLIA DHALISSIA? QUESTO NOME…”
Non si sa nulla invece della vita sentimentale di John Peter Sloan. Ha una moglie? Chi è la mamma della figlia? Su questo il professore d’inglese più famoso d’Italia, ex frontman del gruppo rock The Max, è molto riservato. Di fatto ha cominciato a insegnare inglese per necessità quando è nata la figlia Dhalissia, un nome che la stessa non ha subito gradito. «Quando era più piccola non lo apprezzava molto», aveva ammesso in passato John Peter Sloan. Figlio di padre irlandese e madre inglese, ha lasciato l’Inghilterra a 16 anni, cominciando a viaggiare per l’Europa come cantante e chitarrista. L’approdo in Italia avviene nel 1990. Nel 2011 ha fondato la sua prima scuola, a Milano, mentre due anni dopo ha aperto una seconda sede a Roma. Il successo del suo metodo di insegnamento della lingua inglese sta nel fatto che la componente ludica ha un ruolo determinante. Nonostante il successo non si definisce ricco, anche perché ha reinvestito tutto in scuole, spettacoli teatrali e in un pub «che mi sta dando solo guai». E quindi ha sentito il bisogno di rallentare: «Chiedevo troppo a me stesso, non sapevo dire di no, avevo cominciato a bere. Correvo sempre, verso la tomba».