E’ scomparso a 66 anni di età Johnny Clegg, figura di spicco della musica sudafricana anti apartheid, era malato di tumore da tempo. Soprannominato “lo zulù bianco”, aveva fatto conoscere la musica degli africani discriminati e ghettizzati del suo paese. “Johnny è morto pacificamente oggi, circondato dalla sua famiglia a Johannesburg (…), dopo una battaglia di quattro anni e mezzo con il cancro”, ha detto il suo manager, Rodd Quinn. Mescolando musica pop con i ritmi tribali africani lui, cantante bianco, aveva lottato contro l’apartheid sin dagli anni 80, nel 2008 aveva preso parte al grande concerto per la liberazione di Nelson Mandela. Tra i tanti brani portati al successo, Asimbonanga, “non l’abbiamo mai visto” in lingua zulu: un riferimento al fatto che in Sudafrica il regime dell’apartheid vietava di parlare della prigionia di Nelson Mandela. 



LA LOTTA PER NELSON MANDELA

Nato a Johannesburg nel 1953, si è sempre appassionato alla musica tribale anche perché inizialmente lavora come antropologo insegnando all’università. Comincia a esibirsi musicalmente negli anni 80 con il gruppo Juluka, la prima band che mette insieme coraggiosamente musicisti bianchi e di colore, un fatto che era esplicitamente proibito dalle leggi del Sudafrica, infatti il loro primo disco viene censurato da radio e televisione. Quindi fonda i Savuka, altro gruppo interrazziale con cui nel 1987 pubblicano il disco Third world child esplicitamente politico in cui viene chiesta la liberazione di Mandela.La loro musica arriva in Europa e ottiene grandissimo successo. Era sposato e aveva un figlio, anche lui musicista.

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