Johnny Depp è una delle vittime della cancel culture, ovvero la cosiddetta cultura della cancellazione. Un atteggiamento per cui chiunque sia ritenuto portatore di un messaggio politicamente scorretto, di conseguenza, viene completamente privato del sostegno del pubblico, al punto di essere eliminato dalle scene. L’incubo del noto attore è iniziato dopo la separazione dalla moglie nonché collega Amber Heard. I due hanno dato inizio ad una causa per violenze domestiche, con accuse reciproche. Ad avere la peggio è stato proprio il produttore cinematografico, che in più occasioni è stato definito un “picchiatore di donne”.
Nonostante il volto noto del mondo del cinema abbia cercato, anche attraverso le vie giudiziarie, di difendersi dalle accuse, la sua immagine ne è uscita profondamente danneggiata. “Basta una frase e non c’è più spazio. Non è successo solo a me, ma a molti. Uomini, donne. Purtroppo a un certo punto le persone iniziano a pensare che sia normale, o che per loro sia finita. Ma non è così. Armarsi di verità è tutto ciò di cui si ha veramente bisogno”. Queste le parole pronunciate da Johnny Depp nel corso della conferenza stampa del San Sebastian Film Festival, in Spagna, dove ha ricevuto il Donostia Awards.
Johnny Depp contro la cancel culture: la causa per diffamazione al The Sun
Johnny Depp, nel suo discorso contro la cancel culture, si è soffermato nel dettaglio sulla causa per diffamazione che sta portando avanti contro il The Sun. Il tabloid inglese, infatti, in passato lo ha definito un “violentatore di mogli”. “Non importa se un giudizio, di per sé, ha assunto una licenza poetica. Quando c’è un’ingiustizia, che sia contro te stesso o contro qualcuno che ami, o qualcuno in cui credi, alzati, non sederti. Perché c’è bisogno di te”, ha detto.
La star di Hollywood, d’altronde, è soltanto l’ultima nella lista delle vittime della cultura della cancellazione. Diversi personaggi del mondo dello spettacolo hanno denunciato tale fenomeno e stanno combattendo per contrastarlo. Tra gli altri anche il cantautore australiano Nick Cave e la scrittrice J.K. Rowling. Il loro obiettivo è difendere la libertà di opinione.