Johnson & Johnson fa alcune precisazioni dopo che il suo vaccino monodose sembrerebbe richiedere un’ulteriore dose per la perdita di efficacia dopo tempo. La casa farmaceutica fa sapere in una nota: “A luglio sono stati pubblicati i dati che dimostrano che le risposte anticorpali generate dal vaccino contro il Covid-19 a dose singola sono rimaste robuste e stabili per otto mesi dopo l’immunizzazione”.



“Uno studio basato su dati del mondo reale registrati fino a oggi negli Usa pubblicato a settembre ha dimostrato un’efficacia stabile del vaccino del 79% per le infezioni e dell’81% per i ricoveri. Non ci sono state evidenze di efficacia ridotta, compreso quando la variante Delta è diventata dominante”, conclude la nota di Johnson e Johnson.



JANSSEN: IN ITALIA SI DECIDE IL 28 OTTOBRE

L’Agenzia italiana del farmaco deciderà il 28 ottobre, su richiesta del Ministero della Salute, se nel nostro Paese sarà necessaria una dose di richiamo per le persone vaccinate con Johnson & Johnson, che è consigliato per gli over 60. Il professore e coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli ha ipotizzato un vaccino a mRna come seconda dose dopo Janssen, mentre il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha fatto sapere che la terza dose sarà per tutti e che verrà data una priorità alle persone vaccinate con Johnson & Johnson.



La seconda dose dopo aver fatto il vaccino Johnson & Johnson è stata già approvata negli Stati Uniti dalla Food and drug administration lo scorso 20 ottobre, raccomandata per tutte le persone sopra ai 18 anni di età che hanno ricevuto la prima dose almeno due mesi fa. E, come già annunciato in Italia, anche negli Usa la Fda ha autorizzato il richiamo con un vaccino diverso rispetto alla prima dose.