Anche per il vaccino Johnson & Johnson l’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha sconsigliato l’utilizzo del vaccino anti-Covid di Janssen nei pazienti che hanno alle spalle una storia di sindrome da perdita capillare. Infatti, il comitato di farmacovigilanza (Prac) dell’ente regolatorio Ue ha raccomandato di non utilizzare il prodotto adenovirale nelle persone che soffrono o hanno sofferto di questa patologia, rammentando che si tratta di “una condizione molto rara e grave, che provoca perdita di liquidi dai piccoli vasi sanguigni, con conseguente gonfiore principalmente alle braccia e alle gambe, bassa pressione sanguigna, ispessimento del sangue e bassi livelli ematici di albumina”.



Inoltre, viene consigliato di aggiungere alle informazioni sul prodotto la sindrome da perdita capillare come nuovo effetto collaterale del vaccino Johnson & Johnson, congiuntamente a un avvertimento per sensibilizzare gli operatori sanitari e i pazienti su questo rischio. Sino al 21 giugno 2021, ha reso noto l’Ema, sono stati inoculati in tutto il mondo oltre 18 milioni di dosi di vaccino Janssen, decisamente poco utilizzato nel nostro Paese, dove prevalgono le somministrazioni di sieri a mRna.



JOHNSON & JOHNSON: L’EMA AGGIUNGE LA SINDROME DA PERDITA CAPILLARE AL BUGIARDINO

A proposito del vaccino griffato Johnson & Johnson, il comitato di farmacovigilanza dell’Ema ha rilevato di avere esaminato tre casi di sindrome da perdita capillare in persone che avevano ricevuto il vaccino Janssen, verificatisi entro 2 giorni dalla vaccinazione. Una delle persone colpite aveva una storia pregressa di sindrome da perdita capillare e due pazienti hanno successivamente perso la vita. Per questo “gli operatori sanitari devono essere consapevoli dei segni e dei sintomi della sindrome da perdita capillare e del suo rischio di recidiva nelle persone a cui sia stata precedentemente diagnosticata questa condizione”.



Ricordiamo che soltanto nel mese di giugno l’Aifa aveva denunciato tale fenomeno in relazione a un altro vaccino a vettore virale, ossia quello di AstraZeneca, riportando un caso che ha avuto, purtroppo, esito fatale. Alla luce di ciò, l’Aifa aveva sottolineato che “Vaxzevria (nuovo nome di AstraZeneca, ndr) è attualmente controindicato nei soggetti che in precedenza hanno presentato episodi di Cls”.